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Vinitaly 2012

Penalizzate le aziende agricole, pagano il doppio del costo del denaro

26 Marzo 2012
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All’industria il denaro preso in prestito dalle banche costa meno che all’agricoltura.

Così dice Maurizio Gardini, il presidente di Fedagri Confcooperative, che questa mattina al Vinitaly di Verona ha organizzato la tavola rotonda – moderata dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e che ha visto la presenza, fra gli altri, del ministro delle Politiche agricole, Mario Catania e del presidente della Comagri al Parlamento europeo, Paolo De Castro – sul tema «Diamo credito al vino italiano».

A parità di importi e durata di prestiti richiesti, un’azienda agricola deve sostenere quasi il doppio del costo del denaro. Secondo l’elaborazione di Fedagri Confcooperative su dati Banca d’Italia al 30 settembre 2011, il Taeg medio ponderato (l’indicatore del costo complessivo del credito a carico dell’utente, comprendente tutti gli oneri connessi alla sua erogazione) è del 4,51 per cento nell’agricoltura, contro il 2,39 per cento nel manifatturiero (è al 3,29 per cento negli alimentari).

“Il settore agricolo ed agroalimentare rappresenta per il settore creditizio un universo da 75 miliardi di euro impiegati, pari al 7,5 per cento degli impieghi nazionali e oltre il 31 per cento degli impieghi erogati al solo settore manifatturiero”, riassume il presidente del settore vitivinicolo di Fedagri Confcooperative, Adriano Orsi.

A livello nazionale guida il Nord Est, con 25,9 miliardi di euro, seguita dal Nord Ovest (20,4 miliardi) e dal Centro (12,8 miliardi).

Il presidente sottolinea anche come tra le cooperative agricole e agroalimentari l’accesso al credito è diventata un’impresa più ardua. L’indagine di Fedagri evidenzia infatti come il 66,7 per cento dei cooperatori abbia lamentato un aumento dello spread negli ultimi quattro mesi del 2011.

A richiedere credito e fiducia è soprattutto il mondo delle cooperative, compreso il settore vitivinicolo, “che rappresenta il 50 per cento di tutte le uve italiane, produce 18 milioni di ettolitri e fattura 3,8 miliardi di euro grazie alle 415 imprese vitivinicole (comprensive di 350 cantine, pari al 56 per cento del totale nazionale)”, elenca Orsi.

In un momento complesso per l’economia a livello globale, servono strumenti di sostegno al credito di maggiore forza. Su questa linea il ministero delle Politiche agricole ha portato un risultato importante. “Con il decreto sulle liberalizzazioni abbiamo stabilito tempi certi, di 30 e 60 giorni, per i pagamenti nella filiera”, spiega il ministro Catania.

C.d.G.