Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Taormina Gourmet 2017

Quattro straordinari territori: il centro Sud italiano ormai simbolo di eccellenza a TG2017

21 Ottobre 2017
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Era sold out ormai da giorni la masterclass che Riccardo Cotarella, enologo e wine maker delle più importanti aziende mondiali, nonché presidente di Assoenologi, ha tenuto questo pomeriggio in una gremita sala Tindari insieme a Daniele Cernilli, alias Doctor Wine.

Una viaggio degustativo davvero straordinario e partecipato, alla scoperta di quattro grandi produttori del centro e sud Italia (Moncaro nelle Marche, Falesco in Lazio e Montevetrano e Galardi in Campania) e di tre annate differenti per ciascuno dei loro vini di punta, per un totale di dodici vini analizzati e degustati. 

Di seguito le note di degustazione:

Moncaro, Docg Castelli di Jesi Verdicchio Classico Vigna Novali, Riserva 2003 – Sentori di susina, note leggermente affumicate, acidità sostenuta e grande salinità; un vino strutturato e potente frutto di un’annata molto calda.

Moncaro, Docg Castelli di Jesi Verdicchio Classico Vigna Novali, Riserva 2008 – Note fermentative ancora presenti. Frutta fresca e mandorla. Acidità molto rinfrescante. Vino ancora molto giovane, nonostante la sua annata. Struttura e persistenza importanti. Più agile rispetto all’annata 2003. 

Moncaro, Docg Castelli di Jesi Verdicchio Classico Vigna Novali, Riserva 2013 – Profumi nitidi, grande persistenza. Un vino agile con un grande potenziale di invecchiamento che darà sicuramente piacevoli sorprese in futuro.

Falesco, Igp Rosso Lazio, Montiano, 2007 – Sentori di lampone e toni balsamici, tannini molto raffinati e ottima acidità. Un vino agile ed elegante nonostante l’alta gradazione alcolica. Una delle migliori annate. 

Falesco, Igp Rosso Lazio, Montiano, 2009 – Vino più fenolico rispetto all’annata precedente, con tannini più ruvidi frutto di un’annata più fresca. Forti e preminenti i sentori di mentolo.

Falesco, Igp Rosso Lazio, Montiano, 2012 – Note di frutti rossi e ottima persistenza, tannini fini ed eleganti. 

Montevetrano, Igt Colli di Salerno, 2005 – Note balsamiche e fruttate (il sassicaia del sud), acidità rinfrescante, tannini vellutati in buona parte già risolti, elegantissimo ma con calore e struttura mediterranea. 

Montevetrano, Igt Colli di Salerno, 2008 – Più esile rispetto 2005 ma anche più elegante, simile allo stile bordolese. Vellutato con una buona persistenza e un’acidità preponderante.

Montevetrano, Igt Colli di Salerno, 2014 – Frutto di un’annata piovosa e difficile, ha tannini ancora evidenti dovuti alla giovinezza del vino. Fa presagire una grande evoluzione, equilibrato e di grande personalità.

Galardi, Igt Roccamonfina, Terra di lavoro, 2008 – Note affumicate molto evidenti, note terziarie di idrocarburo, bacche, ribes nero. Tannini forti ma non astringenti.

Galardi, Igt Roccamonfina, Terra di lavoro, 2010 – Toni molto balsamici e meno affumicati rispetto all’annata 2008. Acidità più rinfrescante che tampona bene i tannini. Vino agile e elegante che promette molto bene.

Galardi, Igt Roccamonfina, Terra di lavoro, 2001 – Note terziarie di maggiore evoluzione e apertura olfattiva. Sta invecchiando molto bene e presenta già accenni balsamici e sentori di liquirizia. L’annata migliore delle tre degustate. 

Fiammetta Parodi

ALCUNE FOTO DELLA MASTERCLASS (ph Vincenzo Ganci)