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Taormina Gourmet 2018

Acide, ma non troppe: lezione da 10 e lode sulle gently sour di Kuaska

27 Ottobre 2018
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Ed eccoci alla prima Master Class di Taormina Gourmet 2018, ad aprire le danze della cultura a contorno dei tavoli di assaggio. Sala “sold out” per un tema che potrebbe sembrare ostico, con anche molti birrai confusi tra il pubblico (anche di birrifici che non producono birre sour). 

A voler ben vedere nel titolo della master class c’è in pratica tutto quello che poi accadrà, con Lorenzo “Kuaska” Dabove alla regia, durante lo svolgimento.  Intanto ecco le birre in degustazione:  Panigada del birrificio Menaresta; Super Tramp 1 del birrificio Decimoprimo; Rurale Barriquèe di Birra Montegioco; Isterica di Fabbrica della Birra Perugia; Marzarimen di Klanbarrique. Kuaska punta il dito, o meglio il palato, sulle birre “gentilmente” acidule, quelle che meglio raccontano, nel campo di birre estreme per un sapore, l’acidità, poco praticato dai consumatori. Birre che sì presentano un certo sapore acido, ma nel bilanciamento generale risultano facili da bere.

Interessanti le reazioni dal pubblico, ammaliato da Kuaska, dalla sua verve e dalla sua competenza, al sapore acido. Per alcuni, più navigati, sono risultate birre, una per l’altra, facili da bere. Per altri invece sono risultate ostiche, anche se non si sono tirati indietro nel berle o almeno nel provarci, ma le loro facce hanno tradito le loro sensazioni. In generale alcune sono piaciute di più, altre di meno, ognuno ha espresso la sua classifica personale, soggettiva e quindi insindacabile.

La Panigada di Menaresta, novità sul fronte delle birre sour del birrificio di Carate Brianza, riscuote grande interesse. Una vera gently sour, con un bel finale amaro ed erbaceo che si sposa bene con gli altri sapori.

La Supertramp 1 è la base della cantina di Decimoprimo, altrimenti lavorata con frutta (percocche o ciliegie) o uva. Risulta un po’ più ostica, rispetto alla prima birra, per un lieve slancio acetico comunque ben bilanciato dalla dolcezza che si svela sul finale.

La Rurale in versione barriquèe è invece – faccio coming out – la mia preferita al tavolo. Acidità presenti, ma mai eccessive, malica e lattica su tutte, con un bel contributo aromatico di altri lieviti selvatici. Finale amaro, secco con un percorso su note fruttate intriganti.

Luana Meola, la birraia e socia fondatrice di Birra Perugia, è intervenuta al fianco di Kuaska raccontando la sua Isterica (birra che l’ha letteralmente resa isterica durante la lunga e intermittente fermentazione in botte). Come tutte le birre di Luana anche qui la ricerca del bilanciamento è evidente, con un percorso, nonostante il lungo passaggio in botte, decisamente centrato sul tema.

A chiudere una birra che piace particolarmente a Kuaska, la Marzarimen, presentata da Giovanni Puglisi, che fa parte del team Klanbarrique, uno spin off dello storico Birrificio Italiano.

Con questa birra, pur restando ben fermi nelle birre sour, entriamo nel campo delle Italian Grape Ale, per un’aggiunta di uva Marzemino. Il lungo passaggio in tonneau fa il resto del lavoro su acidità e complessità gustativa. Anche qui le note acide sono ben bilanciate. Grande finale in tema della Master Class. Da segnalare che Kuaska non ha fatto sconti a nessuno, pubblico e birrai, facendo servire le birre prime dell’inizio del laboratorio, arrivando ad assaggiarle a temperature ambiente, per far risaltare al meglio ogni sapore e ogni profumo, ma anche sottolineando in modo estremo alcuni sentori.
Andrea Camaschella

ALCUNE FOTO DELLA MASTERCLASS