Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Tendenze

Il concetto di terroir vale anche per la botte? Giraud lancia un appello ai colleghi della Champagne

24 Aprile 2013
giraudquercia giraudquercia


Claude Giraud

Anche per il legno bisogna parlare di terroir. 

E' altrettanto importante, come lo è determinante per il vino. E proprio per garantire la massima caratterizzazione della qualità del prodotto che va in bottiglia, un produttore della Champagne ha lanciato un appello ai suoi colleghi invitandoli a ritornare a utilizzare il legno del territorio. Non basterebbe la qualità pregiata dei soliti legni noti, a influire sul prestigio di un vino sarebbe proprio la provenienza locale del legno, quanto più possibile a km 0 se così vogliamo dire, in cui esso affina e si evolve. L'autore dell'appello è stato Claude Giraud, a capo della maison incastonata tra la valle del Marna, le colline di Reims e la Côte des Blancsè l'unico nella Champagne, oggi, ad usare botti fatte con il legno proveniente dalla foresta di Argonne, nella Francia nord-orientale, dove crescono le quercie e un tempo fonte di approvvigionamento per molti bottai della regione. In quell'area ve ne erano più di 180 negli anni '50, trent'anni dopo chiudeva i battenti l'ultimo rimasto.

Giraud sostiene che “non esistono grandi vini senza una grande quercia”. Il produttore vent'anni fa ha avviato un progetto di ricerca sugli effetti del suolo e del microclima sulla quercia destinata alla lavorazione della botte, per capire l'influenza delle condizioni pedoclimatiche sul vino attraverso questo legno, consapevole di quanto il sottosuolo può determinare la struttura e consistenza del vino. Sono state selezionate alcune particelle di foresta, e i legni prelevati in queste sottopposti a stagionatura per tre anni per poi essere trasformati in barrique destinate all'affinamento di Chardonnay e di Pinot. I risultati del progetto effettivamente hanno confermato l'intuizione di Giraud, il quale ha compreso anche le potenzialità commerciali e di marketing, e in questo caso soprattutto in termini di sostenibilità, che può avere il ritorno al legno locale.

In un'epoca in cui la differenziazione nel mercato la si gioca a suon di terroir, tipicità e identità autoctona, tale strada vale anche per l'origine della botte. Ma i produttori francesi, se bravi ad avere esportato nel mondo il concetto di terroir, e su cui hanno basato tutta la loro forza, hanno sottovalutato l'importanza del luogo per il legno. Il progetto di Giraud non è però l'unico di questo genere, in Francia solo un'altra azienda ha deciso di mandare avanti questi studi, Chateau Latour a Bordeaux, che sta analizzando il terroir della foresta di Tronçais,  si estende nel dipartimento dell'Allier in Alverina, principalmente costituita da alberi di rovere al 95%. 

C.d.G.

fonte: decanter.com