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Tendenze

“Surf and turf” all’americana

03 Giugno 2011
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L’esperienza a Long Island raccontata da Mauro Remondino nel suo blog http://myslowburninglife.blogspot.com/

Una delle caratteristiche di chi arriva agli Hamptons in questo lembo di terra che è Long Island a meno di tre ore di auto da New York, è la discrezione.

Molta vita di barca o per chi dispone di casa, quelle ben dipinte da Edward Hopper, tutte fatte di legno, è il tam tam, porta porta, per organizzare il barbecue in giardino e l’aperitivo in veranda. D’accordo l’aura kennediana che permea ogni angolo e gli abitanti celebri, Steven Spielberg, Gwyneth Paltrow, Sarah Jessica Parker, Calvin Klein e quelli ugualmente noti, ma non al grande pubblico come Barry Diller, il pittore Ross Bleckner, l’attore Ron Perlman, il proprietario di Revlon, i creative della carta patinata Raul Martinez e Alex Gonzalez, ma il senso è restare rintanati nei propri spazi di proprietà e mettere poco il naso fuori. Se lo si fa, da questi giorni di celebrazione del memorial day sino al primo week end di settembre, è per andare a cena dalla chef Jennifer Meadow (nella foto) al Fishbar all’East Lake Drive di Montauk. Un vera star dei fornelli per grinta e determinazione, con l’obiettivo sempre ben in testa di servire il cliente nel più giusto dei modi. Si fa molto “surf and turf”, come la gente di qui chiama l’assemblaggio di pesce e carne, una golosità che alla Jennifer riesce bene. Le aragoste sono pescate ogni giorno nelle acque di Long Island e servite con verdure grigliate, patate rosse, insalate  di vongole. Un festival del mare di gran gusto e semplicità. Così come al Navy Beach dove si serve un appetitoso piatto unico che prevede frittura di mare, aragosta fatta a bocconi e un indimenticabile navy burger.