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Vini e territori

Così il New York Times racconta l’Etna

08 Luglio 2016
etna etna

Un bellissimo reportage di Eric Asimov sulle colonne del giornale americano, che racconta l'Etna e le sue mille sfaccettaure attraverso la voce di alcuni produttori che hanno scelto il Vulcano per “fare vino”

Che l’Etna “colpisca” tutti per il suo fascino, è innegabile.

E così anche Eric Asimov, del New York Times che racconta, nelle colonne del suo Giornale, un viaggio nei territori del Vulcano, partendo da Randazzo e salendo fino in cima, passando fra le Contrade, il segno caratteristico di questo territorio enologico unico italiano. Qui l’Etna “spesso sputa cenere o lava, e i viticoltori affrontano i pericoli naturali ogni giorno”, dice Asimov.
Oggi l’Etna è un territorio in fermento, “il simbolo della rinascita della Sicilia come regione vinicola emozionante”, spiega Asimov, che nel suo viaggio incontrerà Marco de Grazia, Frank Cornelissen, Andrea Franchetti, Alberto Aiello Graci, Anna Martens e Eric Narioo. Oltre che Salvo Foti, la guida del giornalista lungo i versanti dell’Etna che dice: “Diciotto anni fa, forse cinque produttori di vino imbottigliato qui. Ora sono più di 100”.
Poi una presa di posizione di Asimov: “Si è critto molto sul paragone tra i vini rossi dell’Etna e quelli rossi della Borgogna, per la loro eleganza e la capacità di trasmettere piccole differenze di terroir. Ma secondo me non è un paragone che funziona. Vedo più somiglianze tra Nerello Mascalese e Aglianico, la migliore uva rossa di Campania e Basilicata”.

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C.d.G.