Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

Bardolino e Lugana, crescita senza fine. I presidenti dei consorzi: “Un ottimo lavoro”

16 Marzo 2016
1_-_Anteprima_Chiaretto_Lugana_Bardolino_a_Lazise 1_-_Anteprima_Chiaretto_Lugana_Bardolino_a_Lazise

di Federico Latteri

Numeri importanti per le denominazioni del Garda: 42 milioni di bottiglie vendute in un anno, di cui 17 di Bardolino, 15 di Lugana e 10 di Bardolino Chiaretto per un fatturato di circa 125 milioni di euro.

Il successo di questi vini è ancora più chiaro se analizziamo gli incrementi produttivi: il Bardolino Chiaretto in sei anni è passato da 4,5 a 10 milioni di bottiglie e il Lugana da 8 a 15 milioni con un aumento medio dei prezzi intorno al 35 %. Le due denominazioni rappresentano diverse espressioni del territorio gardesano. Il Lugana, vino bianco, viene prodotto nell’area costituita dalla sponda meridionale del lago con l’entroterra corrispondente e si estende su cinque comuni tra le provincie di Brescia e Verona. Il Bardolino, rosso e la versione rosè, denominata Chiaretto, sono prodotti nel territorio di sedici comuni del Garda Veronese che segue la parte sud della sponda orientale del lago. Sono vini che rispondono all’esigenza di freschezza, facilità di beva e versatilità negli abbinamenti che oggi è sempre più presente in tutti i mercati, sia in Italia che all’estero.


(Franco Cristoforetti)

Durante l’anteprima del Chiaretto, Lugana e Bardolino, che si è svolta a Lazise (ne abbiamo parlato qui), abbiamo intervistato i presidenti dei Consorzi di Tutela per capire più a fondo queste realtà ed il loro sviluppo. “Oggi il Bardolino ha una forte identità che rappresenta il punto fermo di ogni strategia –  spiega Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio di Tutela del Bardolino -. In passato è stato fatto qualche errore perché si tentava di andare verso vini più concentrati, allora in voga, abbandonando quelle che erano le nostre tipicità. Oggi non abbiamo nessun tipo di complesso nei confronti delle altre tipologie e ci presentiamo sul mercato mondiale per quello che siamo, Bardolino e Chiaretto, freschi, sapidi, piacevoli, pura espressione del territorio del Garda”.

La Germania rappresenta il mercato più importante, ma grandi successi si stanno avendo anche in Canada, negli Stati uniti e nei Paesi Scandinavi. “Abbiamo capito che nella nostra regione può esserci sinergia tra le varie denominazioni che sono espressione di vari territori, rappresentando diverse opportunità di scelta per il consumatore. Per questo motivo nella nostra regione è nata diversi anni fa l’Uvive (Unione Consorzi Vini Veneti) che riunisce tutti i consorzi di tutela del Veneto – dice Cristoforetti -. Il comparto produttivo del Bardolino oggi è ben organizzato con tecniche viticole ed enologiche al passo con i tempi ed è pronto ad affrontare le sfide del futuro”.

La denominazione Lugana è nata nel 1967 e da allora non ha mai allargato i confini, anche se negli ultimi sette anni si è assistito al raddoppio della superficie vitata per l’aumento della richiesta di mercato che, ancora oggi, supera le quantità prodotte. “Molti produttori non anticipano l’uscita dei vini, ma attendono il giusto periodo di affinamento. Aprendo bottiglie di fine anni ’80, inizio anni ‘90 abbiamo capito il potenziale del Lugana, dovuto sia al territorio che al vitigno, il Trebbiano di Lugana o Turbiana. Una ricerca del professor Attilio Scienza ha evidenziato che questo vitigno ha caratteristiche che lo pongono a metà strada tra il Trebbiano e il Verdicchio, entrambe varietà in grado di dare vini complessi e longevi – spiega Luca Formentini, presidente del Consorzio di Tutela del Lugana -. Nel 2011 sono state aggiunte le tipologie Vendemmia Tardiva e Riserva. Quest’ultima ha dato l’opportunità di avere un vino orientato all’invecchiamento che esce a due anni dalla vendemmia. Quest’anno per la prima volta ci presentiamo in anteprima insieme al Bardolino. L’unione di due denominazioni deve nascere da qualcosa di concreto e Lugana e Bardolino hanno diverse cose in comune, prima di tutto la geografia, lo splendido territorio del Garda, poi il fatto che entrambi i consorzi fanno molta ricerca interna. Il Lugana sta vivendo un periodo positivo ed è il momento di impiegare energie per far si che questa realtà diventi solida. Il Consorzio offre assistenza e consulenza, utile soprattutto alle piccole aziende che dispongono di risorse un po’ più limitate”.


(Luca Formentini)

Un concetto importante emerso dal nostro colloquio è che il Lugana non solo è fatto in un’area geografica, ma dà qualcosa al suo territorio in termini di tutela del paesaggio e sostenibilità. Questo vino si pone come una delle componenti del distretto turistico del Garda poiché è espressione di questi luoghi. Al pari di bellezze paesaggistiche, particolarità naturalistiche e cucina locale, arricchisce l’esperienza dei visitatori. Fino a pochi anni fa la Germania rappresentava più del 50% delle vendite estere, oggi la crescita riguarda anche altri paesi come Stati Uniti, Canada, Olanda, Belgio, Danimarca, Inghilterra e Giappone, tutti mercati qualificati che apprezzano l’identità. Sia Lugana che Bardolino sono prodotti riscoperti. Attualmente si sta affermando un pensiero maturo che fa si che ci sia curiosità e apprezzamento verso le cose buone e autentiche.