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Vini e territori

Che salto di qualità! Così i vini di Frascati vogliono conquistare i mercati internazionali

12 Novembre 2021
I_vini_di_Villa_Cavalletti I_vini_di_Villa_Cavalletti

di Marco Sciarrini

Quando si parla di vini laziali, ed in particolare dei Castelli romani, tra addetti ai lavori il tono del discorso sottintende sempre, “grandi potenzialità ma poco risultato”.

Dobbiamo però anche dire che da qualche anno a questa parte molto è cambiato ed in particolare la produzione dell’areale di Frascati che, grazie al dinamismo messo in campo dal Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, presieduto da Felice Gasperini, è riuscito a far sposare la linea della qualità a tutti i produttori associati. Per documentare questa svolta il Presidente ha voluto fortemente che gli addetti ai lavori, in questo caso la stampa, “toccassero con mano”. Abbiamo quindi partecipato ad un mini press tour in tre aziende dei Castelli Romani per capire effettivamente se si può parlare di una rinascita di un territorio storico per l’enologia nazionale. La storia di questo vino è tracciata già da Lucullo a Cicerone, da Catone a Varrone, dal Cardinal Borghese a Papa Paolo III. Il vino Frascati è stato uno dei vini più apprezzati della storia, con intrisi più di 2.000 anni di storia. Secondo un’antica tradizione, già prima della fondazione di Roma, Enea e suo figlio Ascanio avevano consacrato i vigneti del Lazio a Giove. Il culto di Saturno attribuiva a loro il merito di essere stati tra i primi piantatori di viti (vitisator) e di conoscere i segreti delle potature. I romani svilupparono la coltivazione della vite tanto che ai tempi della Prima Repubblica il vino prodotto localmente non copriva più le richieste, e nel 200 a.C., iniziarono le importazioni e gli impianti di altri vitigni fino a quando, nell’81 a.C., Domiziano proibì di impiantare nuovi vigneti, per paura che la loro sovrabbondanza causasse una riduzione di coltivazione del grano. Cicerone aveva una Villa a Tuscolo e Catone nel 200 d.C. scriveva “[…] della vite mi piace non soltanto la sua utilità, ma anche la coltivazione e la natura stessa”. La condizione della viticoltura nel Lazio antico mantenne un livello di abbondanza fino al primo secolo dell’Impero.

Non tutti sanno che questo territorio nasconde un animo vulcanico. Infatti nelle viscere giace silenzioso uno dei più grandi vulcani non solo italiani. I terreni dei Colli Albani e quelli pedecollinari si sono formati in seguito alle eruzioni del vulcano laziale, iniziate circa 600 mila anni fa, con la costruzione di un edificio centrale accresciutosi via via in estensione e in altezza (oltre 2.000 metri), fino a quando la camera magmatica ha collassato. Le ripetute esplosioni hanno prodotto numerosi crateri: quelli più antichi (Ariccia, Pantano Secco e Prata Porci) sono ricoperti di sedimenti e oggi coltivati; mentre gli ultimi in ordine di tempo hanno lasciato profondi bacini, trasformatisi nei laghi di Albano e Nemi. Le eruzioni del vulcano laziale sono continuate fino al Paleolitico superiore (Aurignaciano), ossia fra i 29.000 ed i 25.000 anni fa. Questo sottosuolo conferisce ai vini del territorio un’aromaticità molto intensa, in cui i minerali, le componenti laviche, tufacea e sabbiosa di questi terreni permettono un ottimo drenaggio ed assorbimento dell’acqua, nonché di sali minerali quali potassio, fosforo, zolfo e magnesio sempre presenti nel magma tipico dei vulcani, inoltre la particolare porosità delle rocce che compongono questi terreni garantisce una costante presenza di umidità, che aiuta la pianta a non soffrire nei periodi caldi. La qualità dei vini Frascati Doc e Docg dagli inizi del nuovo secolo è migliorata notevolmente, facendo registrare una notevole crescita qualitativa. Le nuove generazioni hanno puntato sulle produzioni, differenziando e sperimentando. Una nuova attenzione particolarmente alle produzioni ecosostenibili, alla riduzione dell’impronta carbonica e della chimica di sintesi, in vigna come in cantina.

Il tour è iniziato con:

Azienda agricola Villa Cavalletti 

Spumante Brut Igt Lazio
70% Trebbiano giallo 30% Malvasia Puntinata. Colore giallo paglierino, perlage fine, al naso floreale fiori bianchi e fruttato, mela verde e la pera con una nota fragrante di crosta di pane, al palato ampio il sorso dove le note olfattive accompagnate ad una mineralità vivace concludono in un finale persistente.

Roma Doc Rosso Riserva 2018
Montepulciano 80%, Cesanese 20%. Colore rosso rubino intenso. Al naso nota fruttata di frutti rossi mirtillo, lampone, nota balsamica e di bastoncino di liquirizia, al palato bella freschezza con acidità marcata e tannino ben integrato, finale su note sapide e fruttate.

Meraco Rosso Igt Rosso Selezione 2019
Cesanese in purezza. Colore rosso rubino intenso, al naso fruttato con frutti di bosco rossi e ciliegia, ma anche note floreali, al palato torna il fruttato con note marmellatose dei frutti di bosco accompagnata da una persistente vena acida, ed un tannino presente dolce e delicato.

Azienda Agricola Casata Mergè

Sesto 21 Frascati Superiore Docg Riserva 2019
Malvasia Puntinata, Trebbiano Toscano e Bombino. Colore giallo paglierino con sfumature dorate, al naso fruttato con sentori di fruttati e fiori bianchi alcune sensazioni mandorlate, al palato sorso pieno con elegante nota acida e di grande struttura, lunga persistenza sulle note olfattive.

Sesto 21 Frascati Superiore Docg Riserva 2020
Colore giallo paglierino. Al naso rispetto alla 2019 il frutto è più fresco dove si notano alcune presenze agrumate citriche, leggere sensazioni di speziatura, al palato l’acidità è più evidente del precedente, con chiusura sulle note agrumate.

Sauvignon Blanc Igp Lazio 2020
Sauvignon in purezza. Colore giallo dorato. Al naso prevalenza fruttata con frutti esotici, frutti bianchi e un’affascinante nota di uva spina, accenni floreali foglia di pomodoro, al palato freschezza e piacevolezza della beva accompagnano un sorso pieno con bella acidità che accompagna un prolungato finale.

Sesto 21 Syrah Igp Lazio 2018
Colore rosso rubino intenso, al naso parte speziata molto affascinante dove cannella, noce moscata, pepe nero, sensazioni fruttate di frutti di bosco, al palato un tannino vellutato già in equilibrio con la parte acida porta ad un finale su sensazioni di fave di cacao.

Azienda Tenuta di Pietra Porzia

Danae Frascati Superiore Docg Riserva 2020
70% Malvasia del Lazio e 30% Greco. Colore giallo paglierino con sfumature dorate, al naso sentori floreali e fruttati maturi, al palato tornano le sensazioni olfattive.

Leda Frascati Doc 2020
Malvasia del Lazio 50%, Malvasia di Candia 20%, Greco 10%, Trebbiano 10%, Bombino 10%. Colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati, al naso sensazioni fruttate dolci, al palato bella freschezza e persistenza.

Lecino Doc Roma Rosso 2018
Montepulciano 50% Cabernet Sauvignon 30%, Lecinaro 20%. Colore rosso rubino, al naso frutti rossi , cacao, carruba, al palato sensazioni morbide con bella acidità ed un tannino impercettibile, finale su note di cacao in polvere.

Era Cannellino di Frascati Docg 2019
70% Malvasia del Lazio, 30% Greco. Colore giallo dorato carico, al naso note di frutta appassita e miele, al palato avvolgente caldo e morbido con una bella freschezza e sensazioni mielate.