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Vini e territori

Feudi di San Gregorio cala il pokerissimo Nasce Dubl Esse Rosato dosaggio zero

13 Settembre 2017
Antonio_Capaldo_Heinz_Beck_e_Fabio_Novembre_con_il_nuovo_spumante_Feudi_di_San_Gregorio Antonio_Capaldo_Heinz_Beck_e_Fabio_Novembre_con_il_nuovo_spumante_Feudi_di_San_Gregorio


(Antonio Capaldo, Heinz Beck e Fabio Novembre con uno spumante Dubl)

E ora gli spumanti di Feudi di San Gregorio sono cinque. L'azienda campana cala il pokerissimo con le bollicine e lo fa con una presentazione in pompa magna. 

Degustazione con pranzo al nuovo terminal per i voli intercontinentali di Fiumicino tra negozi di lusso e passeggeri in partenza per il mondo ed i giornalisti invitati all'evento seduti al ristorante Attimi, il locale del tristellato Heinz Beck aperto poco tempo fa all'interno dello scalo romano. Pranzo veloce, bei piatti, un fiume di bollicine. Quello di Dubl è un progetto noto agli addetti ai lavori e agli amanti del genere spumanti. Un'idea ambiziosa e lenta nel divenire, nato diciassette anni fa e subito sostenuto e coadiuvato in quegli anni da un produttore di champagne carismatico come Anselme Selosse. Cosa è Dubl Esse (dove Esse sta per selezione) rosato dosaggio zero? È uno spumante metodo classico non millesimato da uve aglianico e una permanenza sui lieviti per trentasei mesi e che sarà in commercio a partire da domani (pezzo indicativo tra 35 e 40 euro). Le uve sono quelle delle campagne di Taurasi ed è una sfida.

Perché non è facile trovare progetti simili in cui si scavano nel profondo terroir, vitigno e pratiche di vinificazione. Giustamente Antonio Capaldo, presidente della Feudi spiega che per fare spumanti “il fattore uomo e il savoir faire sono essenziali. L'uomo può giocare con la materia prima e, a pari qualità, fare la differenza con la propria personalità. Per questo è fondamentale l'esperienza, non ci sono scorciatoie”. Il progetto dal punto di vista tecnico è seguito dall'amministratore delegato della Feudi Pierpaolo Sirch che è anche un agronomo. Sirch entra nel dettaglio: “L'acidità è la spina dorsale del vino, la sua prospettiva. Le uve irpine sono caratterizzate da un'acidità pronunciata e noi abbiamo sposato questa personalità nei nostri processi di vinificazione”.

Degustandolo si avverte subito un colore rosa provenzale, un perlage finissimo, un naso delicato e intrigante di melograno, anguria e note leggere di marzapane. Poi al palato è denso, un pizzico austero, ma molto piacevole. Ed è un tutto un gioco di equilibri sottili come lame. Tornano le note olfattive.. Molto lungo. Da tutto pasto.
E dagli innumerevoli abbinamenti. Piacerà. Forse anche per l'etichetta, molto curata e innovativa e affidata alla creatività di un noto designer come Fabio Novembre. 

Dubl Esse Rosato Dosaggio Zero si accompagna ad altri quattro spumanti: il brut con la Falanghina, il brut e il dosaggio zero con il Greco ed il brut rosato con l'Aglianico. Una famiglia intera di spumanti nel nome del territorio irpino. A cui l'azienda crede molto. Non a caso ha chiamato Dubl i ristoranti dell'aeroporto di Napoli e più recentemente quello aperto a Salerno.

F.C.