Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

I nostri assaggi (in anteprima) di Eolia. E vi raccontiamo quanto ci sono piaciuti…

08 Giugno 2022
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di Francesco Pensovecchio

Finalmente ci siamo. Pronte e imbottigliate – con tanto di sigillo in gommalacca – le nuove bottiglie di Eolia, il progetto vinicolo di Luca Caruso e Natascia Santandrea dedicato alla tradizione vinicola di Salina.

Pronto un programma per professionisti, sommelier o semplici winelover che inizia dall’hotel Signum. Ma andiamo con ordine. Il puzzle di Eolia si trova sulla verde Salina, dopo Lipari la più grande delle isole dell’arcipelago eoliano. È composto da 10 piccoli, anzi, piccolissimi appezzamenti. Le parcelle, 4 ettari in totale, sono a ridosso dell’abitato di Malfa con esposizione a nord e nella frazione di Valdichiesa, presso il comune di Leni, in una “sella” tra due colossi, i vulcani spenti di Monte Fossa delle Felci (962 metri sul livello del mare) e Monte Porri (860 metri sul livello del mare), un passaggio nord-sud attraversato da una brezza tesa e costante. L’età media delle vigne è intorno ai 25 anni, alcune dal fascino ipnotico sono tuttavia del 1952. L’antico sesto recuperato e legato con il tradizionale cannucciato e circondate da alberi di fico e da una coltivazione di piante di cappero. Le rese sui 30 quintali per ettaro. La vendemmia rigorosamente manuale. La produzione complessiva si aggira intorno alle 8.500 bottiglie. La Malvasia delle Lipari è il vitigno principale, con qualche filare di Catarratto e Insolia, mentre sul fronte dei rossi – come tradizione impone – regna il Corinto Nero con un contributo di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. Responsabile di produzione, Bernardo Ciriciofolo: nonostante la sua giovanissima età le sue competenze spaziano dall’enologia, all’agronomia sino alle pratiche di cantina. Inoltre, dietro tutto ciò, un ispiratore d’eccezione, Salvatore Geraci, il patron di Palari, mentore e affettuoso amico di Luca e Natascia e l’enologo Donato Lanati quale supporto scientifico al progetto.

Il “programma ospitalità” di Eolia prevede un primo incontro con Natascia e Luca sulla terrazza del Signum. È un momento introduttivo per inquadrare il progetto e parlare di Salina ed Eolia. Poi, un cabrio-tour in campagnola, una jeep con due panchette dietro la guida per una ottimale visione dei panorami, la passeggiata per le vigne, la visita in cantina e la degustazione dalle vasche. Il tour si conclude al Signum con un lunch & wine pairing curato dalla chef stellata Martina Caruso. La vendita, solo nel canale Horeca, avverrà in cantina, sulle Eolie su un canale dedicato, per l’Italia attraverso la distribuzione Heres. Di seguito una breve descrizione della produzione:

Bianco “M” 2021 – Salina Igt
Il velato riferimento “M” è a Malfa e alle sue splendide quattro parcelle. Sono facilmente visitabili. Una di queste è dentro l’abitato, un’altra ai piedi della chiesa di San Lorenzo. La Malvasia delle Lipari è l’assoluta protagonista, la freschezza e la grazia di questo vitigno “eoliano” trova una splendida compagnia in altri due player siciliani, il Catarratto e l’Insolia, presenti in quota 10%. Le uve sono raccolte a mano e pressate sofficemente col grappolo intero. La fermentazione procede in piccoli tini di acciaio a temperatura controllata e dura circa 12 giorni. Segue una maturazione sulle fecce nobili per circa 7 mesi. Nel bicchiere è luminoso, quasi brillante, segno di freschezza e vitalità. Netto e fragrante al naso, mette immediatamente in risalto il profilo floreale ed erbaceo del vitigno, senza offuscare altre qualità forse più in ombra quali la mediterraneità e l’ispirazione marina dell’isola. Ma basta poco per cadere definitivamente vittima della seduzione: la beva è facile, piacevole, sostenuta da una trama leggera ed elegante. Quella sapidità che al naso era solo un sospetto emerge in tutto la sua luminosa veste. Finale fresco e piacevolmente citrico. Numero bottiglie prodotte: 2.500.

Bianco “V” 2020
Sei le vigne di Malvasia delle Lipari che ripide si “fronteggiano” a Valdichiesa: tre si trovano sul fronte del vulcano Monte Fossa delle Felci, tre sul vulcano di Monte Porri. Il passaggio tra le due imponenti vette – alte quasi mille metri ciascuna – è una zona unica, straordinaria, intensamente coltivata a vigna, frutteti e cappereti. È tra le aree vinicole più vocate di tutte le Eolie. La nostra attenzione è catturata da una vigna sotto Monte Porri di 70 anni di età circa e allevata con l’antico metodo cosiddetto a“preola”, un quadrato il cui lato è circa 3×3, vuoto al centro e retto da canne legate orizzontalmente. Al suolo, ciottoli vulcanici porosi, rossi (prevalenti), grigi e neri. Infinite le erbe aromatiche spontanee, basta chinarsi per essere avvolti da profumi esplosivi per intensità. Le uve, per la quasi totalità Malvasia delle Lipari, sono vendemmiate a mano nella prima metà di settembre, diraspate e pressate con spremitura soffice. La fermentazione avviene in piccoli tini di acciaio a temperatura controllata per circa 12 giorni. A questa segue una maturazione sulle fecce nobili per circa 12 mesi con costanti batonnage e un affinamento in bottiglia per ulteriori 9 mesi. Dal colore giallo paglierino intenso, è solare alla vista e percorso ancora da vivi riflessi verdi. Il naso mette in luce una personalità decisa, per nulla accomodante. Lenote fruttate del fico e del gelso sono sostituite con gradualità da una balsamicità pungente, il pungitopo e la foglia del cappero trovano il punto di contatto nella pietra focaia. In bocca è ampio e deciso, la sua personalità non lascia spazio a una bevuta distesa e, anzi, esige abbinamenti gastronomici complessi, ad esempio la murena cotta al vapore con gelatina e finocchietto selvatico. Numero bottiglie prodotte: 2.203.

Rosso “CN” 2020
L’uscita della vendemmia 2020 di “CN”, un chiaro rimando al vitigno Corinto nero è prevista per ottobre 2022, mentre i primi assaggi partiranno in azienda dal prossimo agosto. L’uvaggio è composto da Corinto nero al 70% e per la restante parte Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. La raccolta è a mano, a partire dalla seconda metà di settembre. La fermentazione avviene in acciaio con 10 i giorni di macerazione sulle bucce. Segue una maturazione in botte di rovere francese da 15 ettolitri per 19 mesi. Affinamento in bottiglia per oltre 5 mesi. Numero bottiglie prodotte: 2.230.

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