Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

Il binomio (riuscito) tra mare e lago: bella serata a Le Palme con i vini Cascina Maddalena

19 Giugno 2017
Gaspare_Lombardo_Ninni_e_Martina_Lazzara_Federico_Latteri_Catena_Patti_e_Mattia_Zordan Gaspare_Lombardo_Ninni_e_Martina_Lazzara_Federico_Latteri_Catena_Patti_e_Mattia_Zordan


(Gaspare Lombardo, Ninni e Martina Lazzara, Federico Latteri, Catena Patti e Mattia Zordan)

E’ stato un successo il gemellaggio lago-mare a Le Palme Cafè di Santo Stefano di Camastra in provincia di Messina. 

La cena, organizzata nel locale della città delle ceramiche, proponeva un interessante incontro tra la cucina di mare siciliana e i Lugana di Cascina Maddalena, splendidi vini bianchi prodotti nel territorio della sponda meridionale del lago di Garda. Un abbinamento molto riuscito che ha registrato tantissimi consensi tra gli intervenuti, stimolati ed incuriositi dalle spiegazioni di Mattia Zordan che insieme ai suoi familiari conduce l’azienda vinicola di Lugana di Sirmione. Si tratta di una realtà che gestisce 4 ettari di vigneti, quasi tutti di uve Turbiana, varietà dalla quale produce Lugana Doc di grande qualità, tipici, schietti e sempre fedeli alle caratteristiche dell’annata e del territorio. Sono vini freschi, dotati di una grande salinità, in cui è evidente la ricchezza aromatica, la polpa della materia prima. Tutte queste componenti sono mirabilmente armonizzate tra di loro e l’equilibrio che ne deriva conferisce grande bevibilità.

La cucina di Le Palme Cafè è tradizionale, si ispira alle ricette dei nonni dei titolari, Ninni Lazzara e la sorella Martina. Incantevole la location, il belvedere di viale delle Palme al tramonto. Mattia, giovane vignaiolo appassionato e inesauribile, ha illustrato le caratteristiche dell’area della Doc Lugana e la filosofia produttiva della sua azienda. Sono stati proposti tre piatti abbinati ad altrettanti vini. Per cominciare la frittura di pesce con calamari, pesce azzurro di piccola taglia e baccalà accompagnata dal Lugana Capotesta 2016. Si tratta di un vino dal colore verdolino con un naso pulito, salmastro, con sentori di frutta gialla seguito da un sorso fresco, di ottima corrispondenza gusto-olfattiva e grande salinità che gli consente di abbinarsi molto bene alla frittura. Il lungo finale è caratterizzato dalla presenza di una punta di mandorla amara.

Al piatto successivo, ravioli di branzino in crema di agrumi, gamberi e pistacchio di Bronte, è stato accostato il Lugana Capotesta 2014. A questo punto la cena è diventata molto divertente poiché si cominciavano a cogliere grandi differenze in due bottiglie dello stesso prodotto provenienti da annate diverse. Il 2014 è stato difficile, molto impegnativo, ma il lavoro di Mattia in vigna e la rigidissima selezione delle uve hanno dato un vino dal carattere unico. All’olfatto è intenso con evidenti note di pietra focaia. In bocca è freschissimo, molto lungo, dotato di grande maturità di frutto. Ricchezza coniugata a energia e dinamicità. Si potrebbe paragonare ad un Riesling. Ha emozionato molti dei presenti. L’abbinamento con la componente agrumata del piatto è stato perfetto.

Infine il pesce spada alla “Zu Tufaniu”, piatto dedicato al nonno dei titolari, sul quale è stato bevuto il Lugana Clay 2014. E’ il vino di punta dell’azienda ottenuto dalle uve migliori, una superselezione. E’ un grande bianco, fine e complesso che rappresenta l’essenza del terroir e dei suoi suoli, le argille bianche. Non a caso, il suo nome, clay, in lingua inglese vuol dire argilla. Profumi salmastri, fruttati, di pietra focaia sono seguiti da un sorso tagliente, scattante, ma nello stesso tempo consistente. Spiccata la sapidità e ottima la persistenza. L’accostamento al pesce spada risulta riuscito poiché la complessità e la forza del vino reggono benissimo la consistenza della preparazione arricchita da pomodoro e diversi tipi di erbe aromatiche.

Alla fine una sorpresa, il Lugana Capotesta 2013, per spingersi ancora più indietro negli anni. Probabilmente è il vino più classico, quello che rispecchia meglio le caratteristiche tipiche della denominazione. Salmastro e minerale, cioè Lugana. Dunque un’occasione particolare nella quale due territori lontani si sono incontrati per dar vita ad un’esperienza unica. Tutto questo nasce dalla voglia di conoscere e sperimentare del titolare di Le Palme Cafè, Ninni Lazzara, sempre alla ricerca di bottiglie autentiche in grado di regalare emozioni e dalla passione della sorella Martina, orgogliosa delle ricette di famiglia che riesce a riproporre in tantissime nuove versioni.

Federico Latteri


ALCUNE IMMAGINI DELLA SERATA


(Frittura di pesce con calamari, pesce azzurro di piccola taglia e baccalà accompagnata dal Lugana Capotesta 2016)


(Pesce spada alla “Zu Tufaniu” con Lugana Clay 2014)


(Ravioli di branzino in crema di agrumi, gamberi e pistacchio di Bronte con Lugana Capotesta 2014)