Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

Il confine “invisibile” tra Italia e Slovenia che produce grandi vini – I NOSTRI ASSAGGI

23 Novembre 2016
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(Produttori della Valle di Vipava)

di Geraldine Pedrotti

Dopo avervi raccontato ieri dei vini del NordEst (leggi qui), oggi abbiamo di fronte una frontiera, quella con l’Italia, che si trova tutta sulla carta, creata nel 1947 separando artificialmente territori che da secoli avevano condiviso storia e cultura, ma anche modi di coltivare la vite e produrre il vino. 

Siamo in Slovenia, a pochi chilometri dal confine italiano, in due delle zone più interessanti dal punto di vista vitivinicolo: il Collio Sloveno, o Brda nella lingua locale, e la Valle di Vipava (Vipacco in italiano). Ecco il nostro viaggio tra i vini di quest’area senza confine.
 
COLLIO SLOVENO (BRDA)


(La famiglia Scurek)

Si sviluppa tra le colline che guardano Gorizia e il monte Sabatino e di fatto è un unicum territoriale con il vicino Collio italiano italiano. Con esso condivide il terroir e i vitigni coltivati, il 70 per cento dei quali a bacca bianca. Quello di Brda è un territorio meno conosciuto rispetto al Collio italiano: soltanto dal 1991, anno dell’indipendenza della Slovenia, qui si è iniziato a produrre e commercializzare vino in maniera organizzata. E adesso, 25 anni dopo, i produttori della zona puntano a guadagnarsi un posto al sole nel mondo del vino internazionale. Il terroir è lo stesso del Collio: il suolo è composto dalla “Ponca”, un misto di marna e arenaria, e il clima risente dei venti del mare Adriatico. Qui viene prodotta la Rebula, la Ribolla slovena, coltivata sia nella versione gialla che verde. Un territorio praticamente incontaminato, dove i grandi produttori, come Movia, Marjan Simcic e Scurek, la grande cantina sociale Vinska klet, e i piccoli vignaioli lavorano insieme per la valorizzazione e il rilancio dei vini del territorio.
 
I TRE VINI DI BRDA DA NON PERDERE


(I fratelli Jaconcic)

Iaquin, Rebula 2011 – Colore dorato intenso, al naso è fruttato ed elegante. In bocca minerale con ottima acidità

Marjan Simcic, Opoka Rebula 2012 – Grand cru da una vigna di 50 anni, al naso mele e frutta matura, in bocca fresco e lungo, sapido con note di frutta candita

Carga, Jakot Tocai 2015 – Al naso molto aromatico, con frutta candita e albicocca. In bocca buona mineralità, elegante e intenso
 
LA VALLE DI VIPAVA

Spostandosi a sud lungo in confine si trova uno dei territori più vocati della Slovenia, la Valle di Vipava. La conformazione della valle, racchiusa tra la pianura friulana e i rilievi calcarei del monte Nanos, e il clima che unisce correnti alpine e mediterranee, consentono alle vigne abbarbicate sulle colline una buona maturazione, che dona al vino qualità e carattere. In questa zona vengono prodotti i famosi Orange wines, apprezzati nel mondo. Qui si producono soprattutto Rebula, Merlot, Tokai, Malvazija e due vitigni tipici dell’area, lo Zelen e la Pinela. Il primo è un vitigno di alta qualità a bacca grossa e grappoli robusti, la Pinela, invece, è una varietà allevata su terreno di flysch che ben sopporta la Bora, pur essendo delicata nella struttura. Apprezzato anche il Merlot di Vipava, che viene annoverato tra i migliori vini dell’Europa centrale.


I TRE VINI DI VIPAVA DA NON PERDERE

Guerila, Zelen 2015 – Vino biodinamico dal colore dorato, al naso è intenso e fruttato (nespola e albicocca). In bocca pieno, fruttato e minerale

Burja, Bela 2015 – Blend di Rebula, Malvasia e Riesling italico, al naso aromatico ed elegante, con note di frutta matura. In bocca buona acidità e mineralità

Sutor, Red 2012 – Uvaggio di Merlot (95%) e Cabernet Sauvignon (5%), di un bel colore rubino, al naso è intenso e ricco, con sentori di cacao e liquirizia. In bocca elegante, con tannini morbidi, rispecchia il naso.