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Vini e territori

Il Veneto deciso a caratterizzare le produzioni di pregio scommette sulle varietà minori

09 Gennaio 2013
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Franco Manzato

Vitigni autoctoni e vini di pregio. Il Veneto rafforza la strategia per qualificare la propria produzione.

 E' stato approvato il progetto, sostenuto dall'assessore all'Agricoltura Franco Manzato, “Caratterizzazione produzioni vitivinicole tipiche: attività di sostegno alla viticoltura di qualità mediante valorizzazione delle tecniche viticole e dei vitigni autoctoni anche in ambiti orografici difficili”. Una nuova iniziativa per valorizzare il patrimonio delle varietà locali e per incanalare sempre più la produzione sotto la denominazione. A metterla in campo è l'Azienda Regionale Veneto Agricoltura, che assiste il settore agricolo nei processi di ammodernamento delle imprese e di gestione del suolo, nella ricerca e nella sperimentazione e che dà il supporto per le operazioni di promozione nei mercati esteri. Si avvarrà della collaborazione del Cra-Vit, dell'Associazione regionale vivaisti viticoli e dei consorzi di tutela. Una rete di organismi e di soggetti opererà sotto convenzione. Step importante e che chiarisce gli intenti della regione nel prossimo futuro in vista dei mercati esteri, dato il peso dell'export che le fa ottenere il primato in italia con 1.331 miliodi euro in termini di valore. Si prepara quindi puntando ancora di più sull'autoctono. 

“Dopo i risultati migliorativi conseguiti con la zonazione – spiega Manzato – vogliamo intraprendere nuove iniziative che, integrandosi con la precedente programmazione, permettano di caratterizzare ulteriormente le produzioni di pregio. In proposito, il Veneto ha un patrimonio di varietà minori, o comunque legate al territorio, per la maggior parte autoctone o di antica coltivazione, che rappresentano un potenziale di offerta che interessa tutte le tipologie, compresi i vini spumanti e frizzanti di cui il Veneto è una regione leader”. Già tra le vette dell'eccellenza enologica il Veneto non vuole arrestare la scalata. Incide sulla produzione lorda vendibile vitivinicola nazionale con più del 15% e con il 10% su quella agricola regionale che è pari a 500 milioni di euro. Ad oggi conta ben 14 Docg, 28 Doc e 10 Igt per una produzione complessiva che si attesta sui circa 8 milioni di ettolitri l'anno.

Ma ecco l'elenco delle azioni programmate dal progetto: prosecuzione attività valorizzazione patrimonio varietà atte alla produzione di vini a denominazione; attività finalizzata alla diffusione del materiale vegetativo idoneo alla produzione di qualità; evoluzione del concetto di potatura invernale, influenza sulla qualità del prodotto e sulla salute del vigneto; verifica delle caratteristiche organolettiche delle varietà resistenti a confronto delle produzioni di qualità; attività finalizzata all'analisi delle problematiche della coltivazione di talune varietà autoctone in ambienti sensibili sia dal punto di vista antropologico che geomorfologico; nonché del comportamento in ambienti orografici particolarmente difficili (caso studio Docg Conegliano Valdobbiadene).

C.d.G.