Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vini e territori

Nelle terre del carciofo violetto, tra beni Unesco, antiche ricette e il riconoscimento Igp

20 Novembre 2017
IMG_3390 IMG_3390

Il press tour organizzato dal comune di San Ferdinando di Puglia, nel basso Tavoliere, per far conoscere e apprezzare questa varietà di carciofo, detta anche francesina, dalle proprietà benefiche


(Il gruppo di giornalisti che ha preso parte al press tour)

di Annalucia Galeone, San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani)

La Puglia ha mille volti, per conoscerla davvero occorre spingersi oltre le classiche mete. Per valorizzare il proprio territorio la giovane amministrazione di San Ferdinando di Puglia, comune del basso Tavoliere ha organizzato un press tour dedicato a sua maestà il carciofo violetto di Provenza detto anche francesina. 

Da 57 anni è il protagonista della fiera nazionale che si tiene ogni anno. Una prelibatezza originaria della Francia meridionale. Il comparto ortofrutticolo è il fiore all'occhiello e trainante dell'economia locale. San Ferdinando è il secondo produttore di pesche in Italia e uno dei maggiori produttori di uva da tavola con semi. Di buon mattino, dopo un'ottima colazione a base di marmellate e torta di mele, rigorosamente fatte in casa, si parte da masseria Montegusto. Siamo ai piedi del castello di Federico II a Castel del Monte. E' annoverato dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Alzare lo sguardo e non rimanere suggestionati dall'imponenza delle dimensioni, dall'armonia delle forme è impossibile. 

La visita ci conduce a cava Cafiero, nel Parco regionale del fiume Ofanto, in contrada San Samuele a San Ferdinando. Si estende su una superficie di 10 ettari. Fino agli anni ’60 si estraeva un pregiato marmo locale: il Gran Marrone. Dopo l'abbandono il frantoio in legno e ferro è divenuto un reperto di archeologia industriale, l'area è stata colonizzata dalla vegetazione. Guidati dall'erbosofo Felice Tanzarella abbiamo osservato le tante varietà: timo, puleggio, nepetella, cappero, asfodelo, urginea, asparago, pero selvatico, pino d’aleppo, ciliegio selvatico, leccio, biancospino, fillirea e lentisco. In primavera fioriscono sette specie di orchidee  appartenenti ai generi Orchis, Serapias e Ophris.

L'oasi naturalistica ha tutte le caratteristiche per ospitare un centro con percorsi erboristici e mettere in scena un festival dedicato alle erbe spontanee con escursioni, convegni e laboratori di cucina. La sosta tra le montagne di sale alla Salina di Margherita di Savoia e alla zona umida più grande dell'Italia centro meridionale è una tappa obbligata. Si producono dai 5 ai 7 milioni di sale all'anno e ospita oltre cento specie di uccelli. Nei mesi invernali l'avifauna conta 40 mila individui tra anatre, fischione, volpoca, codone ma soprattutto il fenicottero rosa che nell'ultimo decennio ha colonizzato la salina con oltre 5 mila esemplari conferendo al paesaggio un fascino esotico e colorato. Un vero e proprio paradiso. L'ingresso è gratuito, la prenotazione obbligatoria. E' necessario essere muniti di un mezzo proprio, il percorso può variare dai 10 ai 20 chilometri a seconda delle esigenze. 

Ai wine-lover segnaliamo la Biocantina Giannatasio, una giovane reltà imprenditoriale a Trinitapoli. I loro vini hanno accompagnato i cooking show di Pietro Zito e Felice Sgarra dal tema “Carciofo, tradizione e innovazione. Eccellenti si può”. A breve verrà inoltrata la richiesta al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali per il riconoscimento Igp.