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Vini e territori

Pinot Nero, la cantina di Cornaiano vince il concorso nazionale d’Italia 2015

17 Maggio 2015
Vincitori_pinot_nero Vincitori_pinot_nero

(Rudi Kofler, kellermeister/enologo, Cantina di Andriano – 3º classificato; Ivan Giovanett (enologo) e Ines Giovanett (commerciale e comunicazione), Castelfeder – 2º classificato; Gerhard Kofler, kellermeister/enologo, Cantina di Cornaiano (Girlan) – 1º classificato)

È stata un’edizione eccezionale quella del Concorso nazionale del Pinot nero che si è svolto a Montagna in provincia di Bolzano.

A vincere il prestigioso premio, la Cantina di Cornaiano che bissa il successo del 2014. Sul podio anche Castelfeder e la storica Cantina di Andriano.
Ma tutti i produttori sono concordi: l’annata 2012 è una delle annate migliori degli ultimi anni per il Pinot nero.

Podio cortissimo per differenza punti. Ma l’intera classifica si è davvero giocata su differenze piccolissime. Dopo i primi tre, otto cantine in appena tre punti. Il concorso ha visto in gara 69 Pino neri provenienti da 9 ragioni italiane, valutati da una severa giuria composta da  38 degustatori scelti fra enologi, operatori e stampa del settore  vitivinicolo, suddivisi in 19 tavoli da due persone. Due intense giornate di assaggi, coordinate da Ulrich Pedri del Centro Sperimentale Laimburg, la struttura che ha ideato il metodo di degustazione applicato: ogni gruppo ha espresso un giudizio per ogni vino degustato, i 19 giudizi sono stati elaborati da un computer, e i vini con un punteggio superiore agli 80 punti sono stati sottoposti ad una seconda degustazione il giorno successivo, per stabilire il vincitore di questa edizione.

Da questa classifica 2015 nascono alcune considerazioni che permettono di tracciare un punto della situazione sul vitigno del Pinot nero.

In primis, si riconferma l’importanza fondamentale del microclima e dell’altitudine dei vigneti quale elemento decisivo nella definizione dei requisiti “vincenti” per il vitigno, basti pensare non solo all’ennesima buona prova del /Faedi/ di Bellaveder, proveniente dalla fascia collinare medio-alta che si stende nei pressi dell’Istituto di San Michele (San Michele all’Adige – TN), ma anche all’affermazione della Cantina sociale di Bolzano e di Gummerhof-Malojer, che coltivano il Pinot nero sulle alte colline sopra la città di Bolzano.

Un secondo punto da sottolineare riguarda l’assenza fra i primi di alcuni affermati produttori storici di Pinot nero, che hanno ceduto il posto a giovani realtà e a capaci enologi che, grazie all’impegno 

profuso sul difficile vitigno, riescono a ragione a giocare delle ottime carte per la vittoria.
Per usare un’espressione di _Peter Dipoli_, figura di spicco del vino altoatesino e fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero: le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità.

Infine, il ristretto range di punti, da 84,8 a 89,9, entro il quale si sono piazzate tutte le prime undici cantine e allo stesso tempo l’innalzamento della media punteggi (nel 2014, il primo aveva ottenuto 
uno score di 87/100) prova quanto l’annata 2012 conferma il suo valore, ma soprattutto dimostra che il Pinot nero cresce in qualità.

Al primo posto, come detto, il Pinot nero Riserva /Trattmann/ /Mazzon/ della Cantina di Cornaiano 
(Girlan) che, per la seconda volta consecutiva, si è rivelato il preferito dai giurati, con questa affermazione ribadisce l’importanza del territorio di provenienza delle uve, ovvero l’unicità del “cru” altoatesino per questo vitigno, collocato sulle colline di Mazzon, sovrastante il comune di Egna sulla sinistra idrografica della Val d’Adige. La sapienza e l’esperienza di un enologo di notevole sensibilità come Gerhard Kofler hanno poi permesso al vino di esprimersi ad alti livelli di piacevolezza ed eleganza.

Castelfeder è un’azienda a conduzione familiare che da anni lavora assai bene, il cui giovane enologo Ivan Giovanett dimostra, nel Pinot nero Riserva /Burgum Novum/, di saper far esprimere con pienezza le uve dei bei vigneti esposti a Sud-ovest posizionati sulla collina di Glen di 
fronte al Castello di Kaldiff.

Terza si piazza la Cantina di Andriano, storica realtà altoatesina e prima cantina sociale dell’Alto Adige, fondata nel 1893; ora coordinata dalla più grande Terlano. Un Pinot nero Riserva, l’/Anrar/, che riscuote consensi unanimi e che, insieme al /Montigl/, dimostra le capacità del kellermeister Rudi Kofler, in grado di piazzare due Pinot neri da lui creati fra i primi 10 in Italia.

C.d.G.