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Vini e territori

Valeria Costanzo: “Il mio Mofete Rosso? Un buon modo per iniziare a conoscere l’Etna”

11 Febbraio 2021

di Francesca Landolina

“L’Etna Rosso Mofete ti racconta il territorio etneo, con leggerezza”.

 Così descrive il suo vino Valeria Costanzo della cantina Palmento Costanzo, sul versante Nord del vulcano, in contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia. Parliamo di un Etna Rosso, dall’ottimo rapporto qualità prezzo, che secondo Wine Enthusiast è tra i 100 vini da conservare in cantina, nelle prime posizioni in classifica con un punteggio di 96 punti. “Il riconoscimento improvviso – racconta Valeria Costanzo – ha avuto un’eco importante, soprattutto nei mercati esteri. Da quel momento siamo stati contattati da molti importatori. Negli Stati Uniti, del resto, le guide e i riconoscimenti sono ancora la bussola dei consumatori, che si lasciano consigliare dal parere degli esperti. La nostra annata premiata, la 2016, è terminata presto, ma abbiamo incrementato le vendite dell’annata 2017, a prova della confermata qualità. Per noi è stata una sorpresa, perché Mofete è la nostra linea classica. Accanto ad essa ci sono i vini più prestigiosi, quelli da vigneti pre-fillossera, centenari. Eppure, è stato premiato un vino che racconta, con schiettezza e fedeltà l’Etna, in modo più immediato”.

L’azienda ha ormai consolidato il suo lavoro all’insegna della qualità. E il Mofete Etna Rosso, che fa parte della linea classica accanto ad un Etna Bianco e ad un Etna Rosato, ne è la prova. “Non amo parlare di “livello base” per i vini, ma di linea classica, che si differenzia dai Cru. La classica è una linea che nasce sempre dal nostro modus operandi, dalle nostre vigne. Per i Mofete scegliamo le uve dalle vigne che hanno un’età compresa tra i 10 e i 60 anni. Tutte nascono da viti ad alberello etneo con sesto d’impianto a quinconce, coltivate in biologico, nel rispetto della tradizione con l’uso di pali di castagno. Possiamo dire che è una linea più facile, senza quel fastidioso dovere associare il concetto di facilità alla svalutazione. Facile non significa riduttivo. Facile è immediatezza, spensieratezza. E credo che il Mofete sia un ottimo vino per iniziare a conoscere L’Etna, con un bere non troppo impegnativo, prima di passare ai vini di Contrade, ai Cru che nascono da vigne centenarie. Mofete è un’intuizione. Lo abbiamo fatto nascere dopo il nostro primo vino, il Nero di Sei, dopo aver acquisito una maggiore consapevolezza delle infinite varianti dei suoli, delle altitudini, dei climi, delle esposizioni sull’Etna. Non potevamo non creare una linea classica che fosse per noi un biglietto da visita, al di là dei nostri vini più prestigiosi”. Un lavoro ben fatto e premiato, tanto da non passare inosservato a Wine Enthusiast.

I Mofete Palmento Costanzo raccontano così, con immediatezza, una zona dell’Etna, quella del versante Nord. E nascono solo da uve autoctone. Mofete Etna Rosso, in particolare, da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. L’affinamento in parte in acciaio e in parte in botti grandi di legno lascia spazio ai toni primari fruttati e speziati dell’uva. Il sorso è elegante, minerale, fresco e dai decisi tannini. L’azienda ne produce circa 25.000 bottiglie distribuite nel canale Ho.re.ca. Il prezzo sullo scaffale è di 20 euro. “I Mofete – racconta la produttrice – sono in buona sintesi un modo per far conoscere l’Etna, con piccoli budget. L’ideale per i consumatori che vogliono approcciarsi alla conoscenza del vino etneo. Se non degusti i vini buoni non puoi capire il territorio e non puoi distinguere il resto. Il Mofete Etna Rosso è un vino abbordabile economicamente, buono e versatile negli abbinamenti. Lo bevi con piacere anche in estate, grazie alla sapidità e alla mineralità. Lo abbinerei anche ad una buona pizza o a del tonno arrostito, non solo alla carne. E poi è un vino a cui torni con piacere. Il miglior test di apprezzamento è sempre la bottiglia che resta vuota”.