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Vinitaly 2017

La Wine Power List: Sandro Boscaini e i meriti di aver reso grande la Valpolicella

13 Aprile 2017
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Medaglia di bronzo nella nostra classifica

Il titolo di Cavaliere del Lavoro giunge in un’annata di grazia per Masi e per la Valpolicella, area con la quale condivide da sempre i successi aziendali a partire da quel termine “Ripasso” regalato al Consorzio in un gesto che a distanza acquista sempre più valore e lungimiranza. 

Il 2017 è anche l’anno del cinquantesimo anniversario del CampoFiorin, il primo vino moderno della Valpolicella che diede appunto inizio all’epopea del ripasso e della moderna Valpolicella. Lo scorso autunno arriva anche il premio “Premio Masciarelli Oltre la vite” come  “una delle punte di diamante nell'enologia nazionale, con il suo operare ha comunicato e promosso nel mondo l'eccellenza della viticoltura delle Venezie e contribuire come presidente di Federvini a rafforzare il ruolo strategico della produzione vitivinicola nell'economia nazionale”. Un premio che sottolinea il duplice impegno svolto con il massimo impegno e rigore. Lo scorso marzo ha anche ricevuto dal presidente Mattarella in persona il “Premio Leonardo Qualità Italia” per Masi Agricola, un riconoscimento conferito ogni anno dal Comitato Leonardo alle aziende più rappresentative dell'eccellenza del Made in Italy e della qualità del sistema produttivo italiano nel mondo. Riconoscimenti che non stupiscono visto i risultati di Masi, quotata in Borsa nell’Aim, che ha riportato nel primo semestre 2016 un +9% di ricavi a 29,9 milioni e l’utile netto a 3,9 milioni dai 3,1 dell’anno precedente. Un gran colpo quello messo a segno nella terra del Prosecco con l’acquisizione del sessanta per cento di Canevel e Canevel Spumanti e Tenuta Le Vigne, società proprietarie di circa 26 ettari di terreni, di cui circa 15 coltivati a viti, nella zona di Valdobbiadene superiore Docg.

Ma l'aspetto più importante che fa salire sul podio Sandro Boscaini riguarda anche il suo ruolo come presidente di Federvini. L'organizzazione di rappresentanza che comprende anche il mondo dei distillati e dei liquori è sfiorata dalle fibrillazioni che coinvolgono l'altra importante organizzazione del vino in Italia, senza lasciarsi coinvolgere troppo. E tutto questo in un momento delicato fa crescere il suo peso specifico. Il tentativo di unificare Federvini con Unione italiana vini per ora è accantonato, non ci sono le condizioni politiche. Ma il fare felpato e cauto di Boscaini certamente avrà un ruolo nel dare un indirizzo adeguato ai tempi e agli obiettivi della federazione di cui è presidente. Tra l'altro non è passato inosservato il profilo basso mantenuto dal patron di Masi nel gestire l'incresciosa vicenda dei fondi comunitari per la promozione previsti dall'Ocm sul vino. Una vicenda che sta lasciando il segno mentre proprio nella dialettica animata che scuote Uiv, il sodalizio presieduto da Boscaini registrerebbe la fuoriuscita di alcune aziende, solidali con l'organizzazione presieduta da Rallo.

C.d.G. 

Questo testo è tratto dalla nostra “Wine Power List 2017”. Come sanno i nostri lettori si tratta della classifica dei cento personaggi più influenti del mondo del vino italiano. L'argomento principale del magazine che abbiamo distribuito al Vinitaly conclusosi ieri. Tra qualche giorno sarà possibile acquistare online la versione cartacea del nostro magazine che la nostra redazione spedirà in qualsiasi città italiana o estera.