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Vinitaly 2020

Vinitaly, il mondo del vino tutto d’accordo: “Giusto confermarlo, ma ci rivedremo”

27 Febbraio 2020
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Tutti d’accordo (o quasi) gli stakeholder di Vinitaly: la manifestazione è stata confermata per la terza decade di aprile (dal 19 al 22).

Il coronavirus ha stravolto tutto ma “l’Italia deve inviare un messaggio al mondo che non è preoccupata” dichiara Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc. Tra i partecipanti alla conference call di ieri mattina a Verona c’era anche chi proponeva di soprassedere per almeno una settimana al fine di verificare gli sviluppi sanitari. “Sì – conferma Ricci Curbastro – c’era qualche presidente che ha fatto questa proposta, ma quella poi adottata non esclude che tra una settimana o due si possa rivedere la decisione se accadesse qualcosa di grave”.

Assolutamente convergente anche Federvini. “Siamo talmente convinti che da ieri il comunicato di Veronafiere sulla conferma di Vinitaly campeggia sulla home del nostro sito – dichiara Ottavio Cagiano de Azevedo, direttore di Federvini –. Non c’erano elementi sufficienti per il rinvio della manifestazione e non saprei perché qualcuno ha manifestato un orientamento diverso. Alla fine non è scolpito nella pietra che non si possa ritornare sui nostri passi se lo scenario subisse forti cambiamenti”.

Sì convinto anche da Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza cooperative agroalimentari: “Siamo convinti che Vinitaly non possa slittare e non possa arrivare dopo le altre manifestazioni europee. Oltre tutto se rinviassimo tutti gli eventi sembrerebbe un’ammissione di difficoltà interna. Abbiamo dato la nostra disponibilità ad andare avanti e abbiamo concordato di rivederci tra 10-15 giorni se ci fossero novità rilevanti”.

Paolo Castelletti, direttore di Unione italiana vini, spiega che “Uiv si è detta d’accordo sulla conferma di Vinitaly nella terza decade di aprile, tuttavia abbiamo chiesto una data limite oltre la quale si assuma una decisione finale che sia di conferma, rinvio o cancellazione. Ci sono aspetti organizzativi che non si risolvono in una settimana. Anche per Vinitaly. Siamo d’accordo di monitorare la situazione, anche perché Verona è al centro di due focolai di coronavirus e speriamo che non si registrino casi a Verona”. Qual è la data limite? “Credo ci sia una sorta non dico di cabina di regia, ma c’è l’impegno a stretto giro di valutare eventuali situazioni”.

Anche il ministro Teresa Bellanova ha manifestato apprezzamento per la decisione di Veronafiere e degli stakeholer. In un tweet ha scritto: “Condivido la scelta di confermare Vinitaly. La difficoltà che vive il nostro agroalimentare va affrontata con scelte capaci di dare nuova forza alle imprese e ristabilire la serenità e la fiducia dei cittadini e di chi si impegna per valorizzare e promuovere il made in Italy”.