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Vivere di vino

“Champagne in italia, vendite dimezzate. Ma per fortuna alcuni vigneron bravi sono in controtendenza”

06 Agosto 2014

“Si beve poco champagne e qualche volta anche male.

Meno male che ci sono molti vigneron che stanno facendo grandi vini a prezzi abbordabili. Berli è divertente e stanno tracciando anche il solco di una nuova tendenza: poco dosati e molto minerali”. Maurizio Cavalli é uno che di champagne se ne intende come pochi. È il titolare dell'enoteca Cavalli di Parma, da anni punto di riferimento importante per la distribuzione di settanta cantine, soprattutto francesi. E con una rosa di 24 maison, ci racconta con cifre alla mano come sta oggi lo champagne e come, malgrado la crisi, alcune realtà resistono.
 
Come sta lo champagne in Italia? C'è qualche spiraglio di fronte alla crisi?
 “Se facciamo riferimento alle cifre ufficiali, possiamo affermare che sta male, ci sono grandi perdite e i volumi sono diminuiti. Dal 2007 le vendite ei relativi consumi sono dimezzati e ad essere penalizzati sono stati soprattutto i grandi marchi. In questo quadro, sono in controtendenza i piccoli vigneron e le cooperative, per citarne alcuni Marie Noëlle Ledru, Bereche e Brochet, le cui vendite crescono anno dopo anno, sia per le tipologie proposte che per i prezzi competitivi sul mercato.  Naturalmente occorre fare un distinguo perchè su 5.000 vigneron, 200 sono avanguardisti e la loro proposta sui mercati internazionali è vincente. Gli altri 4.800 sono in crisi anche perché in Francia, così come in Italia si consuma pochissimo champagne”.

E in fatto di consumo, qual è la tendenza oggi?
 “Il consumatore di oggi predilige il prodotto poco dosato, con una spiccata mineralità e anche con un breve passaggio in legno. Da non sottovalutare anche il packaging, perché vince l'etichetta sobria e descrittiva”.

Maurizio Cavalli cosa preferisce bere e quando beve?
 “Ci sono momenti e momenti  echiaramente a ciascuno il suo champagne. Non mi piace parlare di un prodotto piuttosto che un altro. Esprimere una preferenza sarebbe troppo riduttivo. Posso solo dire che in linea come tipologia prediligo in genere i Blanc de Blancs”.

Cosa ne pensa del fenomeno 'prosecco'? Tutti non fanno che dire che nel mondo fa concorrenza allo champagne perchè costa molto meno…
 “Il prosecco e lo champagne sono due mondi totalmente diversi. E devono essere considerati come tali. Pertanto non si possono paragonare, ma vanno degustati e apprezzati. Anche se nel mio portfolio ho tanti champagne, sono un estimatore del prosecco, quello vero autentico, 'contadino' e non quello industriale spesso utilizzato come base per preparare lo spritz, purtroppo. Se dovessi utilizzare una similitudine gastronomica potrei paragonare lo champagne al parmigiano reggiano e il prosecco alla mozzarella di bufala, un prodotto fresco piacevole da consumare anche giornalmente”.

 M.A.P.