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Scenari

Michelin 2023, i nostri pronostici in Sicilia

02 Novembre 2022
Massimo Mantarro e Carmelo Trentacosti Massimo Mantarro e Carmelo Trentacosti

Ci siamo. Piaccia o non piaccia per la ristorazione di alta fascia sta arrivando il giorno più cruciale dell’anno. Ovvero, la presentazione della Guida Michelin, edizione 2023 in questo caso, con l’assegnazione (o la rimozione) delle tanto ambite Stelle.

Cosa accadrà quest’anno in Sicilia, regione che negli ultimi tempi ha assistito a un exploit importante di giovani Stelle, ma anche alla perdita di alcuni “macaron”? Ad occhio e croce potrebbe andare così: ci sono almeno cinque nomi in ballo tra quelli che potrebbero avere la Stella. Il primo dovrebbe essere il Principe Cerami del lussuoso San Domenico di Taormina e il suo executive chef Massimo Mantarro. Ne aveva due sino ad alcuni anni fa. Poi l’hotel è stato posto in vendita, la trattativa è durata a lungo, la pandemia ha fatto il resto, risultato: perdita delle due stelle. Ma riteniamo che Mantarro almeno una la meriti tutta e potrebbe anche accadere che ne prenda due in un colpo solo. Non sarebbe impossibile considerando la policy della Michelin e l’attenzione per la ristorazione degli hotel di lusso. E su Mantarro stellato le probabilità secondo noi sfiorano il 100 per cento.

Poi si apre il campo ai nuovi stellati. E qui ci diciamo che in ballo ci sono, in rigoroso ordine alfabetico, Cortile Spirito Santo a Siracusa dello chef Giuseppe Torrisi, profilo professionale di tutto rispetto e poi un locale molto curato nel cuore di Ortigia; Limu a Bagheria dello chef Nino Ferreri, locale molto accogliente e particolare e cucina ben fatta (leggi qui>), unico limite forse l’apertura avvenuta poco più di un anno fa. Ferreri va comunque tenuto d’occhio perché bravo, preciso e Bagheria potrebbe così diventare una cittadina con due stellati, record assoluto, perché Limu si aggiungerebbe a I Pupi di Tony Lo Coco e Laura Codogno; il Mec di Palermo col suo chef Carmelo Trentacosti, che ambisce a questo riconoscimento da anni. Tutto gioca a favore di una Stella: l’esperienza di Carmelo, la bellezza del posto, la continuità imprenditoriale di un visionario come Giuseppe Forello. Sarà la volta buona, finalmente? Le probabilità sono molto alte. Vedremo. Ma a noi piace ricordare che Carmelo era l’executive chef del Cuvée du Jour, ristorante annesso al Grand Hotel Villa Igiea di Palermo che sei anni fa ha conquistato il Best in Sicily come Miglior Ristorante. Poi Villa Igiea ha cambiato proprietà e quel capitolo si è chiuso.

(Nino Ferreri, Davide Guidara e Peppe Torrisi)

Ultimo, non ultimo, Tenerumi, il ristorante vegetariano del Therasia Resort di Vulcano e il suo chef Davide Guidara. Qui si sparigliano le carte (leggi qui>) perché la proposta di Davide è davvero particolare e spiazzante in un luogo, seppur stagionale, di una bellezza ammaliante, e soprattutto in un resort che ha già uno stellato con il ristorante Il Cappero affidato al bravo e collaudato Giuseppe Biuso. Pertanto se i Tenerumi prendesse la stella sarebbe un unicum in Italia e tra i pochissimi casi in Europa. Cioè un’unica struttura ricettiva con due stellati al suo interno. Un primato che farebbe letteralmente saltare di gioia Umberto Trani (che ha voluto fortemente Guidara) e Pierpaolo Tiretti, entrambi i manager che gestiscono questo resort dal panorama mozzafiato. L’8 novembre, al tramonto, sapremo quante di queste previsioni saranno state azzeccate. E pensiamo che almeno due nuovi stellati tra questi nomi ci saranno.

F.C.