Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Taormina Gourmet 2022

“Santorini Assyrtiko & Beyond”: a TG22 la vegetale aromaticità dei vini greci

23 Ottobre 2022
Yiannis Karakasis - ph Vincenzo Ganci, Migi Press Yiannis Karakasis - ph Vincenzo Ganci, Migi Press

di Alessia Zuppelli

Freschezza ed equilibrio, fra acidità e alcolicità, è il filo conduttore che lega i vini delle isole greche degustati con Yiannis Karakasis, Master of Wine, consulente e promotore dei vini Greci in tutto il mondo.

Otto etichette, fra le cinquanta referenze individuate da Karakasis, sono state sotto la lente d’ingrandimento dei degustatori alla Masterclass per la seconda giornata del Taormina Gourmet 2022. L’Assyrtiko è stato il vitigno a bacca bianca principe e principale della degustazione, fra i più importanti del bacino del Mediterraneo caratterizzato da spiccate note citriche e agrumate, di medio corpo, e salino. Un vitigno capace di offrire diverse declinazioni in virtù del microclima in cui è coltivato e della singola interpretazione dei viticoltori. Due gli “intrusi” che invece nel complesso hanno contributo a costruire un quadro più completo dei vini prodotti nella culla del Mediterraneo. Si è partiti dall’isola di Creta, nell’area più a Sud della Grecia. Un territorio prevalentemente montuoso dove l’uva più importante è il Thrapsathiri che svela nel calice di Amargiotaskis Winery 2020 note di agrumi, pera e mela, e un ventaglio leggermente aromatico. Affinato in botte grande rivela una tessitura al palato gradevole da rendere il sorso di questa referenza interessante nella sua spensierata briosità.

Si prosegue nell’isola di Tinos, dal suolo molto antico e e caratterizzata da roccia granitica. Qui i vini prodotti da Assyrtiko si snodano fra roccia e note iodate dotati di grande acidità e al contempo di un particolare grado alcolico. Un paradosso, secondo Yiannis Karakasis, quello che caratterizza questi vini. Da quest’isola arriva il contributo di Clos Stegasta Assyrtiko 2020, affinamento sui lieviti di 4 mesi, e vinificazione in anfora e legno. Verticale e citrico ricorda la nota agrumata e salmastra di certi Catarratto del versante Occidentale della Sicilia. Nella pittoresca Santorini troviamo paesaggi caratterizzati da vigne molto antiche su suolo vulcanico. Molte delle vigne sono a piede franco, e con resa bassissima. Da qui l’assaggio della Cuvee Monsignori 2019 Episkopi Estate Argyros. Un vino verticale affinato in acciaio e sui lieviti, che si snoda fra note vegetali e floreali. Grande acidità che acuisce il grado alcolico il Pyritis 2019 Artemis Karamolegis Winery, da un vigneto di 120 anni di età.

Rappresentativo nella sua mediterranea personalità è Enalia 2019 Gavalas Winery. Un’annata da ricordare e referenza da tenere in cantina è uno fra i migliori esempi in termini di tipicità di Assyrtico. Anche qui non manca l’affinamento sui lieviti e la nota alcolica di rilievo. Molto secco e salato e persistente. Un inebriante sinergia di note vegetali, origano in particolar modo. Complesso e dal palato più internazionale il Kavalieros 2020 Domaine Sigalas caratterizzato da una spiccata nota di agave e maggiore corrispondenza gusto olfattiva. La grassezza data dalla sosta sui lieviti si riscontra in una maggiore morbidezza al palato, fra tostatura e note burrose. La tostatura della nocciola lascia spazio ai sentori di caffè, liquirizia e cioccolato nell’Ammonite 2020 Gaia Wine. Vigne a piede franco e più di un anno di affinamento sui lieviti. Un sorso gastronomico che ricorda vagamente quel chicco di caffè presente nelle migliori espressioni di pecorino abruzzese.

Per concludere con una panoramica più esaustiva la vibrante personalità mediterranea dei vini greci, Yiannis Karakasis propone in degustazione il Vidiano, varietà a bacca bianca diffusa soprattutto nell’isola di Creta con un numero limitato di vigneti di particolare pregio nella zona est dell’isola, nell’area di Heraklion. Nel Vidiano della Douofakis Winery spicca la nota fumé e una tessitura più cremosa nonostante il solo affinamento in acciaio. Un vino disinvolto nella sua propensione ad essere accompagnato a tavoli da piatti con particolare struttura. Un tripudio di rosmarino e salvia per l’Assirtyko del Peloponneso Pitys Ritinis 2021 Troupis Winery. Vibrante, e acidulo. Secco e dal grado alcolico moderato conclude in maniera esplicativa questa panoramica. I vini offerti hanno offerto al naso note iodate seguite da un ventaglio di sentori vegetali per vini di media struttura e di grande verticalità dove l’affinamento sui lieviti smorza l’acidità per offrire al calice una romantica visione di questo scorso a Sud dell’Europa dove tutto nacque.

ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)


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Freschezza ed equilibrio, fra acidità e alcolicità, è il filo conduttore che lega i vini delle isole greche degustati con Yiannis Karakasis, Master of Wine, consulente e promotore dei vini Greci in tutto il mondo. Otto etichette, fra le cinquanta referenze individuate da Karakasis, sono state sotto la lente d’ingrandimento dei degustatori alla Masterclass per la seconda giornata del Taormina Gourmet 2022. L’Assyrtiko è stato il vitigno a bacca bianca principe e principale della degustazione, fra i più importanti del bacino del Mediterraneo caratterizzato da spiccate note citriche e agrumate, di medio corpo, e salino. Un vitigno capace di offrire diverse declinazioni in virtù del microclima in cui è coltivato e della singola interpretazione dei viticoltori. Due gli “intrusi” che invece nel complesso hanno contributo a costruire un quadro più completo dei vini prodotti nella culla del Mediterraneo. Si è partiti dall’isola di Creta, nell’area più a Sud della Grecia. Un territorio prevalentemente montuoso dove l’uva più importante è il Thrapsathiri che svela nel calice di Amargiotaskis Winery 2020 note di agrumi, pera e mela, e un ventaglio leggermente aromatico. Affinato in botte grande rivela una tessitura al palato gradevole da rendere il sorso di questa referenza interessante nella sua spensierata briosità.

Si prosegue nell’isola di Tinos, dal suolo molto antico e e caratterizzata da roccia granitica. Qui i vini prodotti da Assyrtiko si snodano fra roccia e note iodate dotati di grande acidità e al contempo di un particolare grado alcolico. Un paradosso, secondo Yiannis Karakasis, quello che caratterizza questi vini. Da quest’isola arriva il contributo di Clos Stegasta Assyrtiko 2020, affinamento sui lieviti di 4 mesi, e vinificazione in anfora e legno. Verticale e citrico ricorda la nota agrumata e salmastra di certi Catarratto del versante Occidentale della Sicilia. Nella pittoresca Santorini troviamo paesaggi caratterizzati da vigne molto antiche su suolo vulcanico. Molte delle vigne sono a piede franco, e con resa bassissima. Da qui l’assaggio della Cuvee Monsignori 2019 Episkopi Estate Argyros. Un vino verticale affinato in acciaio e sui lieviti, che si snoda fra note vegetali e floreali. Grande acidità che acuisce il grado alcolico il Pyritis 2019 Artemis Karamolegis Winery, da un vigneto di 120 anni di età.

Rappresentativo nella sua mediterranea personalità è Enalia 2019 Gavalas Winery. Un’annata da ricordare e referenza da tenere in cantina è uno fra i migliori esempi in termini di tipicità di Assyrtico. Anche qui non manca l’affinamento sui lieviti e la nota alcolica di rilievo. Molto secco e salato e persistente. Un inebriante sinergia di note vegetali, origano in particolar modo. Complesso e dal palato più internazionale il Kavalieros 2020 Domaine Sigalas caratterizzato da una spiccata nota di agave e maggiore corrispondenza gusto olfattiva. La grassezza data dalla sosta sui lieviti si riscontra in una maggiore morbidezza al palato, fra tostatura e note burrose. La tostatura della nocciola lascia spazio ai sentori di caffè, liquirizia e cioccolato nell’Ammonite 2020 Gaia Wine. Vigne a piede franco e più di un anno di affinamento sui lieviti. Un sorso gastronomico che ricorda vagamente quel chicco di caffè presente nelle migliori espressioni di pecorino abruzzese.

Per concludere con una panoramica più esaustiva la vibrante personalità mediterranea dei vini greci, Yiannis Karakasis propone in degustazione il Vidiano, varietà a bacca bianca diffusa soprattutto nell’isola di Creta con un numero limitato di vigneti di particolare pregio nella zona est dell’isola, nell’area di Heraklion. Nel Vidiano della Douofakis Winery spicca la nota fumé e una tessitura più cremosa nonostante il solo affinamento in acciaio. Un vino disinvolto nella sua propensione ad essere accompagnato a tavoli da piatti con particolare struttura. Un tripudio di rosmarino e salvia per l’Assirtyko del Peloponneso Pitys Ritinis 2021 Troupis Winery. Vibrante, e acidulo. Secco e dal grado alcolico moderato conclude in maniera esplicativa questa panoramica. I vini offerti hanno offerto al naso note iodate seguite da un ventaglio di sentori vegetali per vini di media struttura e di grande verticalità dove l’affinamento sui lieviti smorza l’acidità per offrire al calice una romantica visione di questo scorso a Sud dell’Europa dove tutto nacque.

ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)


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