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Nel ristorante dedicato a Pavarotti, tra arie classiche e i piatti preferiti del tenore modenese

22 Settembre 2015
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da Milano, Michele Pizzillo

Se a un ristorante viene dato in nome di Pavarotti e oltretutto frutto di una partnership tra TownHouse Hotels e la Fondazione Luciano Pavarotti, sicuramente non ci saranno sorprese su cosa offrirà questo locale.

Il ristorante è stato ricavato in un edificio simbolo della storia di Milano che si trova nel cuore della Galleria Vittorio Emanuele, a due passi dal Teatro alla Scala. Infatti con un’area di circa 600 metri quadri, il Pavarotti Milano restaurant museum ospita 7 sale ed una lounge, con store e bar, dove è possibile conoscere la storia e le note del grande artista modenese, oltre che gustare i piatti a lui molto cari.
“Un luogo unico dove anche il menù rispecchia i gusti e l’armonia di un artista giustamente osannato in tutto il mondo, con un’area dedicata alla musica dal vivo che ospiterà i grandi protagonisti della musica”, assicura il direttore del ristorante, Walter Rauti. La conferma arriva con il debutto del programma “Opera ed Expo” che come prima appuntamento ha visto impegnati due bellissime artiste, il soprano Elisa Maffi e la pianista Isabella Inzaghi ad eseguire le arie della “Boheme”  impostate come una sorta di viaggio attraverso le ambientazioni delle opere liriche fra i continenti per sottolineare l’internazionalità di Expo 2015; mentre due artisti dei fornelli, Alberto Citterio e Luca Marchini, hanno proposto un menù a base di piatti tradizionali emiliani, o meglio della cucina modenese, rivisitati con fantasia e accompagnati dall’immancabile Lambrusco.


(Alberto Citterio)

“E tutto con una sola chiave di lettura: rendere omaggio al Maestro modenese in modo da tenere viva la memoria, dare la possibilità ai giovani di emergere e permettere a tutti di gustare la cucina della sua terra così come lui ha fatto con la grande musica”, evidenzia Rauti. E, aggiunge Citterio: “E noi siamo pronti ad esaudire qualsiasi richiesta dei nostri clienti, anche di piatti che non sono presenti in carta. Perché la buona, grande ristorazione deve essere di tutti e stare dappertutto, come ha fatto Pavarotti per la musica”.


(Isabella Inzaghi ed Elisa Maffi)

Tra una portata e l’altra, oltre ad essere allietati dalla suadente voce dalla Maffi, all’inaugurazione del programma “Opera ed Expo” è stato possibile visitare il Museo allestito al quarto piano di uno storico palazzo che si affaccia su piazza Duomo. I prossimi appuntamenti sono in programma il 24 settembre con “Elisir d'amore” che nelle intenzioni di Rauti e delle due giovane artiste, sarà una chiara interpretazione del tema di Expo “nutrire il pianeta” perché la lettura proposta è in chiave musicale dei quattro elementi naturali: fuoco, terra, aria e acqua; mentre ai nuovi piatti della tradizione modenese che saranno serviti durante il concerto, seguirà una degustazione di dolci. L’1 ottobre, invece, il duo Maffi-Inzaghi sarà impegnato nel “Rigoletto”, con arie che riguardano il cibo nello specifico, tra cui le famosissime ricette di Bernstein poco eseguite per il grande pubblico;
mentre il menù dell’altro duo, Citterio-Marchini, privilegerà i salumi e formaggi dell'Emilia Romagna, accompagnati da Lambrusco e Pignoletto.

L’allestimento museale del ristorante milanese segue lo stesso file rouge espositivo della Casa-Museo del Maestro Pavarotti a Modena, aperta proprio in occasione di Expo 2015. E, quindi, è facile dire che il Pavarotti Milano Restaurant Museum è un posto unico nel suo genere, un inno all’italianità tanto nell’arte quanto nella cucina, nel pieno centro della città che ospita l’Expo dedicato al cibo nella sua interezza. Parole di Rauti, che facciamo nostre.