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La novità

Valorizzare i vitigni autoctoni, Cantine Mezzacorona lanciano il progetto “Musivum”

16 Giugno 2019
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Sono vini che vengono prodotti in vigneti particolarmente adatti che si trovano nelle zone dal potenziale vitivinicolo maggiore

di Maristella Vita,Mezzocorona (Tn)

Le storiche Cantine trentine Mezzacorona, lanciano un nuovo esclusivo progetto per la valorizzazione dei loro eccelsi vigneti autoctoni. Si chiama “Musivum”.

Scelte per una prima sperimentazione le varietà Müller Thurgau Trentino Doc Superiore 2017 “Cembra” e il Pinot Grigio Trentino Doc Superiore 2016 firmato con la sottozona “Vicinia”. Il progetto racconta, grazie ai profumi e al carattere intenso del vino stesso, il territorio d'appartenenza. Sembra parlare delle montagne dolomitiche, del terreno che è alluvionale, dei pascoli d'Alpeggio nonché delle eccellenze del vicinato, come la mela cotogna ed il miele, che tornano alla mente con la degustazione. Coinvolti i soci viticoltori e i vigneti distribuiti nelle aree della Piana Rotaliana, Colline di Faedo, Dirmi e Pressano, Val di Cembra, Trento, Vallagarina e Ala.

Il Gruppo Mezzacorona è una Società a Cooperativa nata nel 1904 che per più di cent'anni di storia, si è presa l'onere di racchiudere il Trentino e le sue eccellenze dentro alla bottiglia e di sigillarle col sughero per esportare i sapori ed i profumi della provincia di Trento in tutto il mondo. Il Gruppo, racconta il Presidente Luca Rigotti, lavora molto bene con l'estero. Esporta in diversi paesi d'Europa, collabora con un ufficio a New York City ed è ben posizionato anche in Asia, soprattutto in Giappone oltre che recentemente in Russia (il valore dell'export ormai ha superato l'80% del volume d'affari totale).

Il Team Mezzacorona gestisce circa un terzo del patrimonio vitivinicolo trentino. Si occupa di seguire l'intera filiera produttiva, dalle campagne all'imbottigliamento con una struttura societaria flessibile e moderna, come lo è l'architettura della sua cantina la “Cittadella del Vino”, davvero interessante il tetto a forma ondulata che “riprende” le particolari “onde” del pergolato trentino – tipico metodo di coltivazione dell'area trentina – dolomitica ( il Team organizza infatti visite e degustazioni in loco per gruppi di appassionati).  Il Gruppo ha concluso il 2018 con un fatturato che supera i 188 milioni di euro.

Il nome del progetto – Musivum – è stato scelto per l'associazione visiva con la mappa dei territori geografici appartenenti alle Doc selezionate che, a colpo d'occhio, sembra formare un mosaico. Grande è l'impegno richiesto per la produzione: un vigneto vocato a Musivum richiede tempo e cura oltre a quelle che già normalmente si hanno per un vino d'eccellenza. I soci, in collaborazione con gli agronomi e gli enologi hanno dedicato molta passione per la produzione e un tempo di lavorazione manuale considerevole. Sono vini maturi, saggi, provenienti da vigneti particolarmente adatti che si trovano nelle zone dal potenziale vitivinicolo maggiore e che sono naturalmente coccolate dalla cornice circostante. 

Nel vigneto dedito al Pinot Grigio, ad esempio, è la stessa roccia porfida, montana, alle sue spalle, a restituire alle uve il calore necessario per la maturazione mentre il vigneto vocato alla varietà Müller Thurgau con l'esposizione a sud e l'ottima ventilazione naturale (tutti i vigneti scelti si trovano sopra i 550 metri d'altitudine) dona note speciali alle uve e, successivamente, al prodotto finito. L'obiettivo del Gruppo è di valore. Sono 5 le varietà su cui si pensa di procedere (oltre alle due già citate è previsto per il futuro il lancio di un Gewüstraminer, di un Marzemino e del principe del Trentino, il Teroldego Ritagliano) e sono 15 gli ettari selezionati. Nella “rosa” anche lo Chardonnay Alto Adige Doc della Kellerei Saluti, cantina associata. Gli enologi del Team decidono quale partita merita di essere imbottigliata “a Musivum” ogni anno valutando, appunto, la qualità.

Per il Müller Thurgau si parla di un obiettivo di resa uguale a 84 quintali per ettaro, mentre per il Pinot grigio Trentino Doc Superiore “Vinicia” il 50% della Doc. Ancora una volta dunque non si può negare la caparbietà del Gruppo trentino che, già da anni, si fa promotore, anche, della sostenibilità ambientale, altra importante sfida. Dal 2016 (in poi) i vini Mezzacorona sfoggiano un plus, la Certificazione Sqnpi ottenuta dal Ministero delle Politiche Agricole, ma è da decenni che l'argomento è caratterizzante dei loro prodotti. D'altronde la culla di queste eccellenze sono le Valli ai piedi delle Dolomiti, riconosciute Patrimonio e bene dell'umanità dall'Unesco, territorio di grande valore dunque, calore, colore, brulicante di Flora e di fauna che, da oggi, possiamo degustare anche attraverso un sorso di Musivum.