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Vino della settimana

Vino della settimana – Sicilia Doc Grillo 2017 di Antonio Gerardi

16 Febbraio 2019
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di Federico Latteri

Ci troviamo tra i comuni di Contessa Entellina in provincia di Palermo e Santa Margherita di Belice in provincia di Agrigento.

Qui si trova l'azienda di Antonio Gerardi, che si estende per circa 60 ettari con pendenze che vanno dai 250 ai 500 metri sul livello del mare. L'azienda, che aveva una conduzione familiare, è stata rilevata ufficialmente da Antonio nel 2007, mentre studiava Scienze Agrarie a Palermo. Qui Antonio ha messo in pratica i suoi studi, sperimentando, studiando, provando nuove tecniche. Nel 2012, una laurea nel cassetto e un diploma di Sommelier Ais e varie prove di vinificazione, Antonie decide che è venuto il momento di provarci, valorizzando le produzioni del territorio. “Mi sono così dedicato anima e corpo alla mia azienda – dice Antonio – partecipando a tutte le operazioni, importando nuove tecniche di  potatura, migliorando l'efficienza degli interventi con un unico  obiettivo l'equilibrio delle  piante e degli impianti per l'ottenimento di produzioni di elevata qualità”.


(Antonio Gerardi)

Sono circa 10 gli ettari destinati alla produzione di uve e qui Antonio coltiva Cabernet Sauvignon, Grillo, Catarratto e Inzolia. In sei ettari, invece, ha destinato la coltivazione degli ulivi, Nocellara del Belice soprattutto. Il resto dei terreni è destinato ad uso di seminativi. L'azienda è in regime convenzionale, anche se le particolari  condizioni pedoclimatiche collinari (terreni argillosi, molto calcarei, esposizione a sud della maggior parte degli appezzamenti, elevata ventosità) e la conduzione in asciutto delle colture, ne permettono di fatto da sempre una gestione biologica che, però, non è ancora stata certificata. 

Per venificare Antonio si appoggia ad una cantina vicina che ha messo a disposizione l'intera struttura per il raggiungimento dell'obiettivo enologico voluto dal winemaker: produrre un vino che sia espressione unica del vitigno, del vigneto, del terreno e del territorio di produzione. Antonio utilizza solo acciaio e “vinifico – dice – nel massimo rispetto della natura con una gestione biologica delle colture, stabilizzazione fisica del vino, quindi raffreddamento e filtrazione a membrana larga, senza correzione chimica di alcun genere, aggiunta di 20 milligrammi per litro di solfiti all'atto dell'imbottigliamento, in modo da ottenere vini con una solforosa totale di circa 50/60 milligrammi per litro, con la convinzione che il  vino si fa in vigna e non in cantina”.

Al momento sono solo due le etichette: il Grillo e un Rosso per gli internazionali: una produzione di nicchia che raggiunge in totale 5 mila bottiglie. “In questo momento – racconta Antonio – sono ad oggi gli unici due vigneti in cui ho trovato un eccellente equilibrio vegeto-produttivo, gli unici vigneti che mi fanno brillare gli occhi. Il grillo è un vitigno che mi è sempre piaciuto, in cui ho creduto fin dall'inizio, che ho deciso di studiare ed approfondire nella tesi di laurea. Impiantato su marna gessoso-solfifera, riesce a dare una grande espressione di freschezza e mineralità. Il Cabernet Sauvignon è il primo vigneto da me impiantato nel 2003, quando ancora poco ne capivo di vigne e vini, ma avevo già una grande passione per il mondo agricolo che vivevo giornalmente in famiglia e per quello del vino che già esercitava una forte attrazione come fosse un magico amuleto. Su suolo argilloso, in asciutto (non irrigato) con bassissime produzioni per ettaro, ci regala un vino di grande eleganza e bevibilità”.

Nel futuro di Antonio c'è una piccola cantina in cui poter sperimentare e vinificare in totale armonia con l'ambiente ed il territorio, ma anche un vigneto ad alberello di Nero d'Avola e Perricone. Tra i progetti, anche la vinificazione di Catarratto ed Inzolia e un vino macerato di Grillo in anfora. Oltre al tentativo di spumantizzare il Grillo con metodo ancestrale non filtrato. Un progetto già in corso. 

Degustiamo il Sicilia Doc Grillo 2017, un bianco piacevole e ben fatto. Le uve provengono da un vigneto piantato nel 2011 a 260 metri sul livello del mare in contrada Arcera, nel territorio di Contessa Entellina. Le viti si trovano su un suolo di natura calcareo marnosa con esposizione a nord ovest. Il sistema di allevamento utilizzato è la controspalliera e le rese sono di 40 quintali per ettaro. La vendemmia è stata effettuata manualmente intorno alla metà di agosto, al termine di un’annata caratterizzata da un inverno mite, una primavera breve e un’estate molto calda e particolarmente asciutta. La vinificazione prevede una fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox e un affinamento di 9 mesi, di cui 4 sulle fecce fini. Dopo l’imbottigliamento è previsto un periodo di permanenza in vetro di circa 3 mesi.

Il Grillo 2017 offre un colore giallo paglierino appena scarico. Ha un naso pulito, di buona intensità con note agrumate, sentori di erbe aromatiche, fieno e profumi di pera e pesca bianca. E’ fresco al palato, dove mostra una discreta struttura, un’ordinata successione delle sensazioni tattili e gustative e un finale sapido. Si tratta di un grillo non basato sulla potenza, ma sull’equilibrio e sulla sobrietà. Può essere abbinato a numerose preparazioni della cucina di mare, soprattutto ad antipasti e primi piatti a base di molluschi e crostacei.     

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Antonio Gerardi
Località San Giorgio – Sciacca (Ag)
tel. +39 333 6412378
info@antoniogerardivini.it
www.antoniogerardivini.it
 

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