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Vino della settimana

Vino della settimana: Ludovico di Orestiadi

20 Ottobre 2012
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Nero D'Avola e Cabernet Sauvignon.

Visto che di NdA ne abbiamo parlato QUI, QUI e QUI mentre del Cabernet trovate notizie QUI oggi non parleremo dei vitigni perchè ci piace ricordare Ludovico Corrao, un grande italiano, un grandissimo siciliano da cui prende il nome il vino in degustazione.
 
Corrao nato nel 1927 ad Alcamo, avvocato, fu attratto dalla politica che diventò la sua occupazione stabile. Sindaco di Alcamo, deputato regionale, deputato nazionale, senatore, ma specialmente sindaco di Gibellina. Uomo di grande cultura e di squisito gusto estetico è stato l'artefice della costruzione della Gibellina Nuova dopo il terribile terremoto del 1968 che distrusse la Valle del Belice. Gibellina con Corrao è diventata il sito più importante d'Italia per numero e qualità di opere dell'arte moderna in quanto ottenne la collaborazione di grandi artisti e architetti quali Consagra, Burri, Quaroni, Schifano, Cascella, Pomodoro, Paladino e tantissimi altri. Nel 1992 creò la Fondazione Orestiadi, di cui è stato sempre presidente, con esposizioni museali, biblioteche, polo culturale e organizzatore delle Orestiadi, un festival internazionale annuale con rappresentazioni in vari campi culturali. La sua vita si spense tragicamente lo scorso anno ma il suo ricordo rimarrà imperituro negli anni a venire.

Nel 2008 Rosario Di Maria presidente di Cantine Ermes soc. coop. stringe un accordo con Corrao, presidente della Fondazione, per far nascere il marchio della futura cantina Orestiadi che avrebbe creato i vini top della cooperativa e d'accordo col senatore dà il nome di Ludovico al vino più importante.
Oggi Orestiadi Vini è una moderna cantina dove sotto la guida di Giuseppe Clementi sono vinificate le uve migliori raccolte in circa 100 ha dei 5.000 totali dei 1200 soci e col cru di NdA all'85% e di Cabernet per il 15% si realizzano le 5.000 bottiglie di Ludovico 2008, la prima annata commercializzata.  Alessandro Parisi, responsabile market, ci racconta di vigneti a quota tra i 400 e i 500 metri in cui le uve sono raccolte a mano in cassette  e dopo diraspatura e spremitura macerano per 14 giorni fermentando con lieviti selezionati ricavati da ceppi risultanti da microvinificazioni in cantina. Dopo la malolattica il vino va in tonneaux da 500 litri per oltre un anno, quindi filtrato e messo in bottiglie coricate per almeno altri 8 mesi. L'etichettatura e l'incapsulamento con gomma lacca avvengono solamente al momento della commercializzazione.
L'etichetta non dà informazioni tecniche che invece sono riportate in una piccola brochure che accompagna la bottiglia elegantemente racchiusa in una scatola di legno.

Nel bicchiere il vino ha un bel colore granato, impenetrabile. Al naso già a calice fermo è potente, intenso, complesso, elegante, splendidamente piacevole; roteandolo ti accorgi che è viscoso, denso, si muove con suadenza e riaffondando le narici avverti che i profumi si sono incrementati di poco. E' un vino che non si lascia strapazzare per esprimersi compiutamente. Arrivano i sentori di frutti rossi, specialmente ciliegia ed amarena, di prugna, tabacco dolce da pipa, cioccolato, liquirizia. Anche al palato è di rara eleganza, senti i tannini morbidi e per niente allappanti seguiti da una discreta acidità armoniosamente fusi con i sentori olfattivi. Un equilibrio stupefacente in cui le sensazioni di retrogusto ti accompagnano così a lungo da dimenticarti di tornare a berne. Quasi non ti accorgi dei suoi 14,5 ° alcolimetrici.
 
Un vino insomma di grande eccellenza, che esprime perfettamente la sua sicilianità, che ci ha entusuasmato, per il quale Giuseppe Clemente ci ha detto: “Il segreto è nel dedicargli tempo, nelle attenzioni ai piccoli particolari, dalla scelta del vigneto, alla meticolosità dei controlli specialmente durante l'affinamento in legno per cui i tonneaux sono stati seguiti passo passo nella loro evoluzione, magari scartando quelli che non ci convincevano compiutamente. Inoltre in bottiglia il vino ha continuato ad affinarsi per circa due anni ed oltre e questo è il risultato”.
Risultato per cui la cantina può esserne fiera e giusto riconoscimento alla memoria dell'altro Ludovico, quello che continua a vivere con la sua opera e con questo vino.
 
Sprecato berlo a tavola, abbinatelo a se stesso, nelle occasioni che preferite.
Correte ad acquistarlo a 22 euro.

Orestiadi Vini
via Antonello Gagini
91024 Gibellina (Tp)
tel 0924 69124
www.orestiadivini.it

Recensioni
di Giovanni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino