Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Istituzioni

Un marchio di qualità per i prodotti siciliani: nasce QS Sicilia

18 Giugno 2014
reale reale


Paolo Ezechia Reale

Arriva un marchio tutto siciliano per certificare prodotti sicuri e di qualità: nasce QS Sicilia (Qualità Sicura Sicilia).

Il marchio è destinato innanzitutto ai prodotti agricoli e alimentari, vino e bevande spiritose che hanno già ottenuto dall’Unione Europea i riconoscimenti Dop, Igp, Stg e Bio. Lungo l’elenco di queste specialità già pubblicato dall’assessorato regionale all’Agricoltura. Nel registro figurano cereali e prodotti da forno, frutta, formaggi, olii, legumi, vini, prodotti derivati dalla zootecnia: dal cappero di Pantelleria alla carota novella di Ispica, dalla Vastedda della Valle del Belice alla pagnotta di Dittaino solo per fare qualche esempio. Per ottenere il marchio questi prodotti dovranno rispettare un preciso disciplinare, che segua le norme per i riconoscimenti comunitari a cui QS potrà affiancarsi.

Il marchio – e con esso i relativi disciplinari da seguire – riguarderà anche i prodotti agricoli e alimentari ottenuti da tecniche di produzione integrata (e per questo certificati), i prodotti agricolo-zootecnici e alimentari ottenuti rispettando norme di produzione che puntano elevato livello qualitativo nel processo produttivo e i servizi di ristorazione che utilizzano questi prodotti. Per quei prodotti che non hanno già un disciplinare di produzione ne sarà varato uno.

“Si tratta di uno strumento formidabile – dice l’assessore all'Agricoltura, Paolo Ezechia Reale – per la tutela e la commercializzazione dei nostri prodotti di qualità che ci consentirà di competere sui mercati dando ai consumatori quelle garanzie di affidabilità e sicurezza sulla provenienza del prodotto di cui ha bisogno”.

Tutti i prodotti prima di essere ammessi al marchio dovranno essere valutati da un comitato tecnico, i controlli successivi sono affidati all’Istituto Zooprofilattico regionale e – in alcuni casi – a enti e istituti specializzati come l’Irvos, il Consorzio di Ricerca per la filiera lattiero-casearia, la stazione consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, la Agroqualità spa. Proprio l'Irvos sarà al centro di questo meccanismo di controllo. L'istituto, infatti, avrà il ruolo chiave per evitare le frodi. “È una importante iniziativa – aggiunge Rosaria Barresi, dirigente dell’assessorato – che permetterà di tracciare i nostri prodotti, garantendone qualità e sicurezza”.

A fare richiesta del marchio possono essere operatori di tutta l’Unione Europea perché il marchio, ed è una delle novità che lo differenzia da altri, traccia principalmente il prodotto e certifica il possesso di determinati requisiti in fatto di qualità. “Potrà esserci – spiega Giuseppe Calagna, dirigente del servizio che ha curato l’iter – un QS Puglia piuttosto che un QS Francia purchè i prodotti rispettino i disciplinari”. Quest’ultima possibilità riguarda le produzioni il cui disciplinare preveda la possibilità di utilizzo di prodotti provenienti da aree al di fuori del territorio regionale: in questi casi “non può essere utilizzata l’indicazione geografica ‘Sicilia’ e gli elementi di origine indicati vengono sostituiti in ragione della zona di origine ove ha luogo la produzione primaria”.

S.G.