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L'anticipazione

Da Bolognetta ai mondiali in Brasile: sarà Nino Graziano lo chef della Russia

13 Maggio 2014
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C’è un carico di pasta di Gragnano, culatelli emiliani, olio extravergine di oliva siciliano e tante altre delizie tricolori pronto a partire dall’Italia con destinazione Brasile. 

È la materia prima che Nino Graziano, patron dei ristoranti Il Semifreddo Mulinazzo e La Bottega Siciliana, a Mosca, ha ordinato alla Federazione calcistica russa per le esigenze dei giocatori della nazionale. Sì, perché sarà proprio lui, lo chef di Bolognetta, che con il suo locale siciliano fino al 2004 aveva le Due Stelle Michelin, a cucinare per la squadra di Fabio Capello ai Mondiali che inizieranno il 12 giugno nel Paese di Pelè.

A sceglierlo è stato proprio il commissario tecnico friulano, un innamorato di Pantelleria e della buona cucina. “Una sera – racconta Graziano – Fabio si è presentato alla Bottega Siciliana con Santo Versace e mi ha detto: ‘Sai Nino, sono qui con lui perché vestirà la nazionale russa ai Mondiali. E allora io ho risposto: ‘Allenatore italiano, stilista italiano, vi manca solo uno chef italiano…’ “. Capello non s’è fatto sfuggire l’occasione e proprio durante quella cena ha ingaggiato Graziano per la spedizione sudamericana.

E allora fra meno di un mese lo chef siciliano partirà alla volta di Itu, cittadina dello Stato di San Paolo, dove la nazionale ex sovietica alloggerà nell’hotel San Raphael Country. Si porterà tanta roba dall’Italia. E poi? “Frutta e verdura li acquisteremo sul posto. E dalla Russia arriverà il grano saraceno di cui i calciatori vanno matti a colazione, unendolo al latte e preparando una specie di cuccia siciliana”. Ma non sarà un po’ pesante? “Cercherò di mantenerli in forma, d’altronde loro amano la nostra cucina proprio perché ideale per gli sportivi, anche se non si fanno mancare qualche loro piatto tradizionale più sostanzioso come il Borsch”. Ovvero una zuppa di barbabietola con panna acida e carne. Non proprio il massimo per chi deve affrontare la massima competizione calcistica. “Eh eh – ride Graziano – ma io gliela preparerò utilizzando tagli di carne magra”. I giocatori sembrano aver apprezzato la scelta del cuoco, soprattutto Sergei Ignashevic, capitano della Russia terza agli Europei del 2008 ed i gemelli Alexei e Vasily Berezutsky. Tutti e tre difensori del Cska Mosca, tutti e tre già clienti di Graziano.

Lo chef siciliano, che da ragazzo ha giocato anche nella serie C francese prima di dedicarsi completamente ai fornelli, però, simpatizza Spartak, altra squadra di Mosca. E in Italia è affezionato al Palermo, anche se non nega di essere stato in passato tifoso della Juventus. “Dopo il caso Moggi però – confessa Graziano – ho perso entusiasmo”. Sperando non lo dica a Capello. “Veramente litighiamo sempre per questo e sulla politica, lui è berlusconiano, io anti. Poi facciamo pace davanti a un piatto di spaghetti”.

Francesco Sicilia