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L'appello

La presentazione della Michelin 2017 a Napoli? Il parere di giornalisti ed addetti ai lavori

24 Dicembre 2015
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La presentazione della guida Michelin 2017 a Napoli? Abbiamo lanciato la proposta qualche giorno fa (leggi l’articolo qui) e, in questi giorni, abbiamo sentito il parere di alcuni giornalisti ed addetti ai lavori.

Ed i pareri, come era giusto attendersi, sono stati diversi. Noi, dunque, rilanciamo la proposta e chiediamo la vostra opinione. Fatecelo sapere anche attraverso i social media.
 
Angela Frenda, food editor del Corriere della Sera e responsabile della sezione cucina di corriere.it

“Secondo me non è importante dove si faccia la “festa”. Credo che la scelta di Milano sia solo per una questione logistica e di comodità. È importante, invece, che la Michelin dia sempre maggiore attenzione agli chef ed alla cucina del Meridione. La Campania lo dimostra, così come la Calabria e le nuove stelle della Sicilia. Ecco, per me questa maggiore attenzione nei confronti del Sud, è una cosa importante”.
 
Fernanda Roggero, giornalista Sole 24 Ore

“Credo che il problema maggiore per loro sia la logistica. Tutte le persone del mondo Michelin, più o meno, gravitano nei pressi di Milano, che comunque è facilmente raggiungibile da qualsiasi parte. Napoli diventerebbe davvero più complesso. Io però non porterei avanti questa idea di spostare la presentazione da Milano. Questo perché, comunque, Michelin mantiene sempre intatto quel carattere di austerità e di importanza che ben si accoppia con la città di Milano, più austera di Napoli, che è più viva, colorata e divertente”.
 
Rocco Moliterni, blog La Gola, giornalista La Stampa

“Bellissima idea. Visto come sono andate le cose quest’anno, potrebbe essere un modo per la Michelin di consacrare definitivamente la cucina del Meridione. D’altronde la Michelin fa già simili iniziative, in Giappone per esempio, con eventi sparsi per il Paese per promuoversi. La scelta di Napoli, poi, non apparirebbe inopportuna, essendo la provincia più stellata d’Italia e la Campania la seconda regione dopo la Lombardia. La Rossa, ormai, ha stabilito che le regioni del Sud sono una vera eccellenza dal punto di vista della cucina. Con una presentazione al Sud lo ribadirebbe in maniera definitiva”.
 
Luca Turner, giornalista Sole 24 Ore, Spirito Divino

Sicuramente una cosa bellissima e mi piacerebbe pure, ma mi rendo conto che da un punto di vista logistico sarebbe un po’ complicato per due motivi: il primo legato alla geografia delle case editrici e quindi dei giornalisti; l’80/ 85 per cento dei presenti che ho visto negli ultimi 5 anni alla presentazione della Rossa sono di Milano e dintorni. Il secondo motivo è che Michelin Italia è a Milano e loro guardano molto l’aspetto costi, per esempio la presentazione quest’anno è stata fatta a 100 metri dalla sede italiana, per contenere le spese. La candidatura di Napoli sarebbe sostenibile nel momento in cui ci fosse uno sponsor, anche se Michelin difficilmente accetterebbe questa presenza, a meno che non si tratti del Gruppo Italiano Vini, oppure che so, di Cavit o di una grande azienda di champagne.
 
Marco Stabile, chef Ora d’Aria di Firenze e presidente associazioni giovani ristoratori

“Non cambierebbe molto, in realtà, perché comunque la presentazione della Guida organizzata da Michelin è sempre un po’ anonima, o meglio un po’ a numero chiuso e per pochi intimi. La presentazione, quindi, non è che sia un evento attira-persone. Credo, poi, che la scelta di Milano sia un po’ dovuta alla sua posizione strategica al centro dell’Europa, mentre Napoli sarebbe un po’ più lontano. Personalmente, per me non cambierebbe molto”.
 
Claudio Sadler, ristorante Sadler e presidente associazione Le Soste

“Mi sembra un’idea folle. Ma bisogna vedere cosa ne pensino quelli della Michelin. Credo che, comunque, la location non sia fondamentale, Quello che importa è che, ogni anno, esca la guida. Milano, Roma o Napoli, non si tratta di una festa, ma di un’iniziativa che ha lo scopo di dire che la Guida, da quel momento è disponibile. Loro, poi, sono un po’ austeri e difficilmente accetterebbero un cambio di location”.

C.d.G.