Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 177 del 05/08/2010

L’AZIENDA Il vino dei greci

05 Agosto 2010
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L’AZIENDA

Gaetano Blundo ha dato vita ad “Aulòs”, la sua unica etichetta prodotta in contrada Frescura a Siracusa. Un Moscato tutto da scoprire

Il vino dei greci

Furono i greci e i fenici a diffondere in tutto il Mediterraneo il Moscato e furono i re corinzi, fondatori di Siracusa, a importare questo vino dolce in Sicilia. In omaggio a questa origine greca e all’uso che anticamente si faceva di questo nettare, bevuto nelle occasioni di festa e di allegria, Gaetano Blundo ha battezzato “Aulòs” la sua unica etichetta prodotta in contrada Frescura a Siracusa.

Un moscato Doc fragrante e profumato che viene prodotto soltanto da cinque anni, ma che ha già conquistato sette premi nazionali: quattro Douja d’or ad Asti e tre premi nel concorso dei vini del Mediterraneo di Lamezia. “Aulòs è il flauto dei greci che veniva utilizzato per allietare le feste, proprio come il moscato”.
Blundo, che è un ingegnere chimico, ha impiantato la propria vigna (due ettari di superficie vitata) nel 1998, ma la produzione è nata ufficialmente solo sette anni dopo: “Ho fatto crescere la vigna anche per darle un carattere e un’identità”, spiega. Nel frattempo ha unito all’esperienza dei familiari lo studio da autodidatta e l’assistenza di un enologo catanese, Elio Alonso, riuscendo ad avere un successo immediato e inaspettato. Anche sul fronte economico fino all’anno scorso i riscontri erano positivi con il fatturato che è progressivamente cresciuto fino a 40 mila euro. “Crescita che si è fermata quest’anno – afferma Blundo -  con la crisi che ha colpito anche me”. Nell’azienda lavorano una persona quasi stabilmente e 5-6 stagionali. Vengono prodotte  circa 10 mila bottiglie all’anno, ma Blundo evidenzia che “potenzialmente potrebbero essere anche il doppio se il mercato accogliesse più prodotto”. Una bottiglia viene venduta, franco cantina, a 8 euro più iva.
Il vino viene prodotto in contrada Frescura, traversa di Orecchio di Lepre, una delle zone più vocate ai vini pregiati per il suo particolare clima. Come suggerisce il nome, infatti, l’area ha temperature miti anche d’estate perché pur trovandosi su un dosso  a soli 75 metri sul livello del mare è confinata dalla Valle dell’Anapo e il torrente Fontanelle ed molto ventilata dove le escursioni termiche sono contenute.
Per quanto riguarda il futuro, Blundo ha in mente di sviluppare un nuovo vitigno recuperando un bianco da tavola sparito dalla produzione: l’Albanello.

Salvo Butera