Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 117 del 11/06/2009

LA GUIDA Pesce sostenibile

11 Giugno 2009
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LA GUIDA

altPresentato da Goletta verde di Legambiente “l’Atlante per il mare dop”, per consentire ai consumatori di conoscere le specie ittiche diffuse nel Mediterraneo

Pesce sostenibile

Dal gambero rosso, all’acciuga, passando per nomi quasi sconosciuti come il tombarello, la boga o il pesce pilota. Sono solo alcune delle numerose specie ittiche presenti in tutto il Mediterraneo e particolarmente abbondanti nei mari siciliani.

Eppure, negli ultimi anni, i pescatori catturano solo le specie più richieste, tralasciandone altre abbondanti ma poco conosciute. Cinquant’anni fa venivano utilizzate dai consumatori italiani circa 150 specie ittiche contro le 40 utilizzate ai nostri giorni, 10 delle quali rappresentano l’80 per cento del consumo. Per dare un contributo concreto al settore ittico regionale e offrire al consumatore i relativi strumenti di conoscenza e garanzie alimentari, dalla collaborazione tra Provincia Regionale di Siracusa e il Consorzio Plemmirio, è nato “l’Atlante per il mare dop”, realizzato con i fondi Por 2000/2006. Una guida al consumo sostenibile che è stata presentata da Goletta verde, alla Tonnara Florio.

“Il pesce del Mediterraneo rappresenta una delle risorse più importanti della Sicilia – ha sottolineato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente -. L’atlante, quindi, vuole essere un utile strumento per fare conoscere ai siciliani questa grande risorsa a nostra disposizione e per dare maggiore consapevolezza ai pescatori che devono impegnarsi a promuovere e tutelare il pescato del nostro territorio se non vogliono essere le prime vittime di una grave crisi economica e occupazionale che colpirebbe il nostro territorio”.

Questa guida al consumo sostenibile, inoltre, vuole avvicinare il consumatore all’acquisto consapevole, privilegiando il “pesce povero” a basso costo, abbondante e con garanzie di freschezza.
Ecco perché durante la presentazione sono stati resi noti i dati del rapporto condotto da Mdc (Movimento difesa del cittadino) sulla sicurezza alimentare dei prodotti ittici. L’indagine condotta nei mercati rionali di varie regioni d’Italia ha messo in evidenza come solo il 31,6% dei banchi di pesce nei mercati rionali in Italia riporta tutte le informazioni obbligatorie per legge: la denominazione commerciale della specie, il metodo di produzione e la zona di cattura e allevamento. Il primato negativo va alla Sicilia dove nessun banco è stato rilevato in regola. 

“Proprio a Palermo, la settimana scorsa, i giornali hanno parlato di un’intera famiglia intossicata dopo aver mangiato del tonno comprato al mercato di Ballarò – ha sottolineato Giuseppe Messina, coordinatore regionale di Mdc – L’unico sistema  per garantire ai cittadini la sicurezza di quello che stanno acquistando è un forte sistema di vigilanza che può essere assicurato attraverso la tracciabilità del prodotto che finisce sulle nostre tavole. Eppure sono pochissimi coloro che rispettano la normativa europea”.

Durante la presentazione della guida sono stati degustati prodotti tipici a base di pesce preparati da Slow Food e si è posto l’accento anche sul turismo ecosostenibile con la partecipazione di un albergatore che ha voluto aderire a Legambiente Turismo: un’etichetta ecologica che punta sulla tutela del territorio, dei paesaggi della cultura e delle tradizioni e della storia come elemento prioritario per incrementare l’economia turistica del luogo.

Rita Vecchio