Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 158 del 25/03/2010

VERSO IL VINITALY In 250 dalla Sicilia

25 Marzo 2010
vinitaly vinitaly

VERSO IL VINITALY

L’Isola si presenta a Verona con le aziende divise in diciassette settori, che occuperanno una superficie di 4.600 metri quadri. Bufardeci:  “Una nuova filosofia in un momento di crisi”

In 250 dalla Sicilia

Una Sicilia ricca di novità quest’anno al Vinitaly. L’assessore all’Agricoltura Titti Bufardeci,  Il presidente dell’Istituto regionale della vite e del vino Leonardo Agueci e il direttore Dario Caltabellotta, hanno presentato ufficialmente presentato il Vinitaly targato Sicilia.

Un progetto che quest’anno punta tutto su diciassette territori per 17 percorsi. Oltre 250 espositori, 4600 mq di superficie espositiva, così si articolerà lo spazio in cui protagonisti saranno i produttori riuniti per zona vinicola.  “Abbiamo voluto coinvolgere i produttori, che sono il cuore della nostra produzione, in un’offerta enologia di squadra, una novità rispetto agli anni passati, dove questa era frammentata e fine a se stessa. E anche quest’anno, le rappresentanze della Regione insieme coordineranno la regia. La novità è la maggiore logica di coordinamento”, dichiara Bufardeci, che vede nella suddivisione territoriale del padiglione la migliore strategia per fare squadra e per mettere in evidenzia l’accoppiamento di cultura e arte con l’offerta enologia come peculiarità dell’Isola. “La Sicilia è diventata la grande protagonista del Vinitaly – dice l’assessore -. Non esiste territorio al mondo che abbia 17 zone, ciascuna ricca di beni culturali, architettonici, naturali, e che possa offrire un’eccellenza vinicola così differenziata. La Sicilia vanta una complessità enologica unica al mondo. Quest’anno andare al Vinitaly sarà l’occasione di gustare la bellezza della Sicilia”.
Per Cartabellotta, direttore dell’Irvv, la nuova esposizione sarà l’opportunità per avere una visione completa della complessa geografia dell’Isola. “Così come da piccoli andavamo alla piccola Italia di Rimini per comprendere meglio il territorio italiano, così il padiglione offrirà una visione completa dell’Isola. Questa nuova modalità di esposizione è la strada migliore per potere mettere in evidenza la differenza enologica come la peculiarità che può rendere grande la Sicilia”. Nuovi anche gli strumenti dati ai produttori per invogliare i buyer, come anticipa Agueci: “Abbiamo invitato i produttori ad indicare, assieme alle qualità dei loro vini e dei territori di origine, anche  le fasce  di prezzo, come vogliono posizionare i propri vini. Inoltre sarà istituito il taste and buy, per potere agevolare e  rafforzare le trattative”. Non mancheranno, nel corso della manifestazione, anche momenti di incontro come le degustazioni. Inoltre anche le rappresentanze regionali insieme si riuniranno ai produttori per dare linee guida. Le novità riguardano anche la modalità di partecipazione alla manifestazione dal punto di vista dei finanziamenti. Le aziende stesse infatti finanzieranno la loro partecipazione alla fiera. “I produttori hanno raccolto 1,2 milioni di euro – ha dichiarato Agueci – Uno sforzo importante in questo momento di crisi, segno che in questo momento vogliono crederci e essere presenti”. Il Vinitaly sarebbe però solo una tappa del progetto di sostegno all’agricoltura che l’assessorato sta portando avanti, lo conferma Bufardeci. “Stiamo lavorando per diffondere la filosofia del fare squadra. Solo così si può uscire dalla crisi. Stiamo cercando di contrastare questo momento con provvedimenti, risorse, strumenti come i bandi, proprio per risolvere la frammentazione e l’individualismo che da sempre contraddistingue il comparto. Fare sistema è l’unico modo per confrontarsi con un mercato globalizzato che vuole quantità, qualità e tempi certi”. E l’aiuto viene chiesto anche a Bruxelles: “Stiamo raccogliendo i numeri e i dati che dipingono la decurtazione della redditività in cui versa il settore. Chiediamo a Bruxells di ridefinire gli attuali fondi del Psr, affinché parte di questi vengano erogati come misure anticrisi specifiche per la nostra agricoltura”.

Manuela Laiacona