Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 190 del 05/11/2010

IL RICONOSCIMENTO/2 L’Antica Focacceria è “foodie”

04 Novembre 2010
Foto-depoca-focacceria Foto-depoca-focacceria

IL RICONOSCIMENTO/2

Il locale palermitano segnalato dalla nuova guida, frutto della collaborazione tra Gambero Rosso e Negroni, premia bontà e freschezza dei cibi. E per i titolari in arrivo un “corner” all’aeroporto di Fiumicino

L’Antica Focacceria è “foodie”

Dalla collaborazione tra Gambero Rosso e Negroni prende vita la Prima Guida dei Foodies: mille indirizzi dove rintracciare e scoprire le migliori realtà del gusto e dei cibi più originali e genuini. Ma che vuol dire essere foodie?

Tendenza nata in Inghilterra agli inizi degli anni Ottanta in opposizione alla cucina raffinata e “ufficiale”, i foodies, per dirla con il loro “profeta” Nicole Weston, non sono semplici amatori del cibo, ma “curiosi”  profondamente interessati ad esso: essere foodie dunque non significa estetica o ricercatezza, ma bontà e freschezza delle pietanze, insomma una democratizzazione alimentare destinata ad espandersi e a modificare modi e tempi del gusto. Quest’anno, non a caso, una giuria di attenti esperti ha eletto “locali foodies dell’anno” per la categoria “Mangiare” e in particolare per lo Street Food l’Antica Focacceria San Francesco di Palermo, da sempre baluardo della tradizione gastronomica siciliana e icona di eccellenza della cucina di strada, oltre che esemplare modello di trasparenza e legalità imprenditoriale.


Fabio Conticello a sinistra con il padre Antonino al centro
ed il fratello Vincenzo a destra

Un riconoscimento che Fabio Conticello, alla guida dell’Antica Focacceria, accoglie con emozione.
“Una conferma comunque che la strada intrapresa è quella giusta – dice -. Da una parte, il consolidamento di una tradizione lunga 176 anni e dall’altra, le scelte che abbiamo fatto anche in termini di legalità, si sono sicuramente dimostrate premianti. Lo confermano le nostre vicende giudiziarie che sono state seguite con molto interesse da un vasto pubblico, sia da quello palermitano che da quello estero”.

Qual è stato l’impatto della Focacceria nel panorama alimentare e culturale di una metropoli come Milano?
“Devo dire molto buono perché i nostri sondaggi interni li avevamo fatti da anni tra tantissimi turisti e visitatori della Focacceria. Abbiamo sempre notato una grande attenzione da parte del pubblico milanese che già da molto tempo apprezzava i nostri prodotti; eravamo sicuri della validità della nostra offerta. Tutto ciò andava sì a stravolgere le abitudini dei milanesi ma, da una parte, eravamo consapevoli che il nostro prodotto rappresentava un’alternativa importante nei confronti dei locali milanesi, molto presenti nell’area in cui siamo, a due passi dal Duomo. La nostra proposta, va detto, è assai variegata: proponiamo e prepariamo infatti panini con la milza, arancina, cannoli ma anche la ristorazione siciliana classica pasta con le sarde, sarde a beccafico, e così via.”

Si può parlare della Focacceria San Francesco come portatrice dell’identità siciliana?
“Certo, abbiamo le carte in regola da ogni punto di vista: vuoi perché siamo una delle aziende più antiche della Sicilia, poi abbiamo un prodotto interessante testato sulle tavole di tutto il mondo; partecipiamo da sempre a tante iniziative in Italia e all’estero e vuoi perché abbiamo avuto un riscontro importante da un vasto pubblico.”

Avete in mente qualcos’altro che porti alla valorizzazione della cucina di strada palermitana?
“C’è molta carne sul fuoco! Questa è una notizia ancora ufficiosa ma mi permetto di ufficializzarla: il 26 novembre, tra meno di un mese, saremo presenti all’interno dell’aeroporto di Fiumicino con un corner dentro l’area partenze internazionali, uno spazio visitato da oltre quattro milioni di visitatori l’anno; sarà una vetrina importantissima per il Made in Sicily che noi rappresentiamo. Inoltre stiamo trattando con varie aziende che ci permetteranno di essere presenti un po’ in tutta Italia”.

Elisabetta  Grimaudo