Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 191 del 11/11/2010

DIARIO AMERICANO A San Francisco il ristorante dal piatto unico

13 Novembre 2010
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DIARIO AMERICANO

Si chiama House of Prime Rib. La costata di manzo proposta è sublime

A San Francisco
il ristorante dal piatto unico

Nell’epoca delle tante guide turistiche e gastronomiche, cartacee ed online, di giudizi degli avventori che si trovano  a centinaia su internet, non è facile scegliere il ristorante giusto, o almeno quello che possa offrirti sensazioni da ricordare e una soddisfazione particolare.

Specialmente quando sei un turista, per pochi giorni, in una città ove magari difficilmente tornerai, alla fine di una lunga e stancante giornata trascorsa a visitare ed ammirare le belle attrazioni di San Francisco, non puoi permetterti di sbagliare il ritrovo dove trascorrere un’appagante serata in un ambiente piacevole, con un invitante piatto e un buon bicchiere.
Se non vuoi uniformarti ai soliti consigli delle guide, in una città con migliaia di ristoranti, ti serve un buon intuito e un pizzico di fortuna. E’ stato il nostro caso con House of Prime Rib, trovato in qualche opuscolo locale e verificato rapidamente sul web.
La particolarità di questo ristorante è che l’offerta gastronomica si limita ad un solo piatto: il “prime rib”, appunto, cioè una semplice costata di vitello. Andiamo con ordine. Prenotiamo telefonicamente per le 20,30; nessuna difficoltà per trovare posteggio in un anonimo quartiere centrale della città. Nonostante la prenotazione, il giorno infrasettimanale  e le tre grandi sale con oltre centocinquanta coperti, ci tocca aspettare una ventina di minuti perchè non c’è un tavolo libero.

Il ristorante si presenta abbastanza elegante, anche se di un’eleganza un po’ pacchiana, tipicamente americana. Appena accomodati il cameriere si presenta comunicandoci il suo nome e con pazienza e gentilezza ci guida nella scelta che consiste solo nel tipo di taglio della bistecca: sottile o spessa, piccola o grande, e nei contorni che sono un purèe di patate o patate al forno, una crema di spinaci, un’insalata verde e Yorkshire pudding (una specie di pan brioche dolciastro).

Chiaramente prendiamo tutto e quando arriva il nostro turno si avvicina al tavolo quello che chiamano chef, o meglio uno dei circa sei chef presenti nelle sale, spingendo un pesante carrello con coperchio dove sono tenuti in caldo i piatti e i contorni nonché i tocchi di costata, alti dai quaranta centimetri in giù man mano che sono tagliati. Con mano precisa effettua il taglio secondo la vostra comanda, aggiunge abbondantemente il sugo di cottura e i contorni. Nel frattempo il solerte cameriere vi serve l’insalata, o meglio interpreta il rito dell’insalata: pone uno scodellone, con le verdure miste tagliate, su un supporto girevole; con eleganza e abilità mescola in una salsiera gli ingredienti che avete scelto e poi facendo girare velocemente l’insalatiera vi versa il miscuglio, alzando contemporaneamente la salsiera fin sopra la sua testa. Metodo pittoresco ed efficace. A questo punto vi ritrovate sul piatto una bistecca dal colore pallido, che nuota nei suoi succhi, accompagnata da contorni quasi banali. Provate a tagliarla e subito vi accorgete che il coltello la penetra come se fosse morbido burro; un po’ scettici la mettete in bocca e restate di stucco: la costata è morbidissima e gustosa come difficilmente vi sarà capitato; si sposa perfettamente con il purèe che affondate a forchettate nel sugo; per i nostri gusti la crema di spinaci è un po’ dolciastra e non ci appassiona. Accompagnata da un’eccellente birra artigianale, facendo uhmm ad ogni boccone, la grande bistecca finisce rapidamente e meno male che l’avete scelta grande. Il procedimento per ottenere un ottimo piatto, al solito, comincia con la selezionata scelta della materia prima, i tocchi di costata di manzo nutrito con granoturco vengono messi a frollare in cella frigo finchè non raggiungano la giusta tenerezza, quindi immersi nel sale grosso in una grande teglia e cotti al forno. Questo metodo di cottura non permette la doratura della carne che quindi assume quell’aspetto pallido. I tocchi cotti sono poi riposti nel carrello di servizio in verticale e tagliati orizzontalmente al momento. Nel sito web potete ammirare alcuni filmati che illustrano il procedimento. Tra i tavoli va passando il carrello dei dolci, ma la nostra completa sazietà non permette di assaggiarli, anche se all’apparenza si mostrano invitanti. Il costo: 126 dollari in due, compresa l’obbligatoria mancia, non sarebbero pochi per un solo piatto, ma vi assicuro che sono veramente ben spesi.

G. P.

Ristorante House of Prime Rib
1906 Van Ness Avenue
San Francisco,  California
tel. 415 885 4605
www.houseofprimerib.net
aperto solo a cena