Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 191 del 11/11/2010

L’ANNUNCIO Dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità

16 Novembre 2010
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L’ANNUNCIO

L’alimentazione a base di carboidrati viene riconosciuta dall’Unesco come bene immateriale

Dieta mediterranea,
patrimonio dell’umanità

La Dieta Mediterranea convince tutti. L’Unesco ha premiato lo stile alimentare basato su pomodoro, olio d’oliva, pasta, frutta, verdura e vino, facendolo entrare nel patrimonio culturale immateriale dopo l’ok dalla quinta sessione del comitato intergovernativo riunita a Nairobi.


Si è trattato di un negoziato non facile. In mattinata l’Albania, membro del Comitato, aveva fatto un intervento duro nei confronti delle candidature che potevano avere valore commerciale – come la Dieta – e aveva criticato il fatto che in Italia si stesse già festeggiando per un riconoscimento non ancora arrivato. Qualche ora dopo Pier Luigi Petrillo, responsabile della delegazione del ministero dell’Agricoltura, partita domenica per Nairobi con l’obiettivo di portare a casa il risultato, aveva poi precisato che la situazione era andata lentamente cambiando in favore di un riconoscimento, fino a quando a metà pomeriggio è arrivato l’ok definitivo. «Al momento della proclamazione – ha continuato Petrillo – c’è stata un’ovazione tra i delegati di tutti i 166 Stati presenti». Il responsabile della delegazione italiana ha dichiarato che i quattro Paesi che hanno sostenuto la candidatura (Italia, Spagna, Grecia e Marocco) si sono trovati concordi nel volere «dedicare il riconoscimento al sindaco di Pollica, Angelo Vassallo», ucciso in un agguato lo scorso 5 settembre.
«Ci tenevamo molto – ha precisato Petrillo – perchè il sindaco aveva lavorato su questa candidatura». «Il risultato sperato è arrivato» è stato il commento del ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan. «Questo prestigioso successo mi riempie d’orgoglio e di soddisfazione e rappresenta un traguardo storico per la nostra tradizione alimentare e per la cultura dell’intero Paese», ha proseguito Galan che ha poi ringraziato «di cuore» la comunità del Cilento, patria della Dieta Mediterranea, ed in particolare il Presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano. Soddisfazione anche dalla Coldiretti. «I meriti della Dieta Mediterranea e degli stili di vita ad essa associati sono soprattutto dei nostri agricoltori, che pertanto hanno il diritto di festeggiare il loro buon operato e nessuno può permettersi di negarglielo», ha dichiarato il presidente Sergio Marini, mentre la Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha parlato di «una vittoria per il made in Italy». La candidatura della Dieta era stata avanzata già quattro anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco, ma per l’Unesco non soddisfaceva i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità, per cui i 4 Paesi decisero di ritirarla. Quella che oggi ha superato l’esame è stata invece presentata il 30 agosto 2009 dal Mipaaf e firmata dal capo di gabinetto dell’allora ministro Zaia, dottore Giuseppe Ambrosio. La prestigiosa Lista dell’Unesco, che raccoglie gli elementi immateriali considerati unici al mondo, consta di 166 pratiche già iscritte da parte di 132 Paesi. Dopo l’ok di oggi alla Dieta Mediterranea, l’Italia può contare in tutto tre elementi: gli altri due sono l’opera dei pupi siciliani e il canto a tenore sardo.