Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 189 del 28/10/2010

L’AZIENDA Il novello di Statti tiene duro

28 Ottobre 2010
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L’AZIENDA

La cantina calabrese continua a produrre questa tipologia di vino nonostante la richiesta sia diminuita. “Resiste soprattutto a livello locale”

Il novello di Statti
tiene duro

Macerazione carbonica al cento per cento, uve gaglioppo e merlot. Nasce così il vino novello dell’azienda agricola calabrese Statti.

I due fratelli, Alberto e Antonio, vice presidente nazionale il primo dell’Associazione allevatori, membro dell’Associazione giovani imprenditori vinicoli italiani, il secondo, di sfidare la tendenza e continuare a produrre una tipologia di vino la cui richiesta non è più elevata nel mercato. “La gente orienta le sue scelte oggi più che altro verso vini strutturati,  corposi, – spiega Antonio Statti – con un sapore più definito”.
Eppure l’azienda calabrese, che si trova nella Piana di Lamezia Terme, continua la sua produzione di vino novello affiancandola ai vini classici e che rispecchiano il territorio, come il Gaglioppo rosso o il Lamezia bianco e rosso, o ancora  ai più ricercati come il Cauro o il Nosside.
Certo è che come la richiesta anche la produzione diminuisce: “Prima si trattava – spiega ancora Antonio Statti – di oltre ventiseimila bottiglie all’anno. Oggi la produzione di vino novello si attesta a tredicimila bottiglie e tutte destinate verso il mercato regionale”. Il vino novello resiste dunque
ancora a livello locale, “ma è destinato ad estinguersi, – afferma Antonio – penso che questa sia la nostra ultima produzione”. Trecentomila bottiglie in totale sulla produzione oggi sono intanto prodotte dall’azienda Statti che nasce negli anni Novanta, “l’obiettivo è raggiungere le settecentomila”.
Stati Uniti, Svizzera, Germania, Austria, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia, Paesi Baltici, Giappone, Thailandia e Corea. Sono questi i mercati esteri dove viene distribuito il vino Statti, “ma il sessanta per cento della nostra produzione – prosegue Antonio – viene assorbita dal mercato italiano”. ‘Leggere la Calabria in chiave moderna e dimostrare la valenza internazionale dei vini  da vitigni tradizionali calabresi’ è il leit motiv dei fratelli Statti: “Il vino buono nasce in vigneto, abbiamo puntato molto alla valorizzazione dei vitigni autoctoni. Da anni si lavora sperimentando e ricercando il miglior materiale genetico e un vero e proprio campo sperimentale è stato attuato grazie alla sinergia con vivaisti nazionali e internazionali per lo studio e la moltiplicazione dei cloni dei vitigni quali il gaglioppo, magliocco, mantonico bianco e greco bianco”.

Sandra Pizzurro