Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Benessere & alimentazione

Ritenzione idrica, come difendersi mangiando

17 Maggio 2013
ritenzione-idrica ritenzione-idrica


La ritenzione idrica, è un fenomeno molto diffuso che interessa un gran numero di persone, ma in particole le donne; si ritiene che il 30% delle donne italiane soffra di questo disturbo (o crede di soffrirne).

Molto spesso tale fenomeno viene confuso con del semplice sovrappeso, causato da un eccesso di grasso corporeo, per questo si consiglia vivamente di consultare uno specialista per la valutazione del proprio stato di salute e della propria composizione corporea.
Una indicazione utile, è quella di controllare giornalmente il proprio peso corporeo, e quando questo subisce delle piccole variazioni nel giro delle 24/48 di 1-2Kg, queste sono probabilmente legate ai liquidi e non al grasso.
Tali liquidi generalmente tendono a depositarsi nelle zone predisposte all’accumulo di grasso, come addome, glutei e fianchi, formando una zona edematosa, cioè un anomalo rigonfiamento della parte interessata, che può favorire un’alterata circolazione venosa e linfatica, contribuendo così ad altri fenomeni localizzati (come la cellulite).

Ma da cosa è causata questa ritenzione?
Probabilmente la componente ormonale è di sicuro interesse, motivo per cui tale fenomeno è maggiormente espresso nelle donne piuttosto che negli uomini, ma lo stile di vita e le abitudini alimentari sono anch’esse delle componenti fondamentali.
Un eccesso di sodio nella dieta e l’assenza di movimento quotidiano, sono fattori predisponenti che con pochi accorgimenti possono essere superati. Nel caso del sodio, il primo consiglio è quello di ridurlo, e introdurre nella dieta alimenti che contengono più potassio; questo minerale aiuta a contrastare gli effetti del sodio favorendo la diuresi di questo elemento e di conseguenza la perdita di liquidi in eccesso.

Per ridurre l‘assunzione di sodio, basta seguire delle semplici regole, come:

non salare le pietanze
utilizzare poco sale durante la cottura
limitare il consumo di cibi conservati, cibi precotti e piatti pronti (molto spesso il sale aggiunto serve a rendere il prodotto più gustoso)
esaltare la sapidità dei cibi con spezie, limone o aceto tradizionale/balsamico

Mentre per gli alimenti ricchi in potassio e poveri di sodio, eccone alcuni esempi:

funghi
albicocche
piselli
prugne secche
patate
fagioli (non in scatola)
lenticchie (non in scatola)
miglio
quinoa
noci secche
ceci
broccoli
uvetta
carne rossa e bianca
curry

Un'unica raccomandazione è quella di non esagerare nella riduzione del sodio, in quanto elemento indispensabile per il nostro organismo.
Una ricetta interessante che vorrei proporvi e che racchiude alcuni di questi alimenti è lo sformato di miglio e quinoa:
Cuocere del miglio(circa 250g) e della quinoa (circa 100g) insieme in circa mezzo litro di brodo vegetale possibilmente preparato in casa. Cuocere fino ad assorbimento completo del brodo e lasciare riposare, in modo da far rigonfiare i cereali.
Sbollentare delle biete, scolarle e passarle in tegame con poco olio, uno spicchio di aglio e un pizzico di peperoncino.
Mescolare la quinoa e il miglio, con delle uova (circa 2) un pizzico di curry) e riempire delle piccole pirofile leggermente oliate. Condire con un 1 cucchiaino di pangrattato e un filo di olio extravergine di oliva la superficie di ogni sformato e gratinare in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 15 minuti. Rovesciare ogni sformatino sul piatto di portata e decorarlo con le biete calde, un cucchiaio di formaggio fresco light e servire.
Oltre gli alimenti sopra indicati è possibile utilizzare degli integratori naturali, che risultano efficaci nell’aiutare il nostro organismo ad eliminare i liquidi in eccesso, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo.

Buon appetito!

Andrea Busalacchi
Esperto in nutrizione e integrazione nutrizionale
Docente presso le Università Bicocca di Milano
e UniCt di Catania

perunapelleperfetta@gmail.com
Fb: Andrea Busalacchi