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Vinitaly 2016

Comunicare il vino e il cibo, missione (ancora) possibile. “Ma c’è molta strada da fare”

11 Aprile 2016
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Comunicare il vino e il cibo. Cosa non facile. Soprattutto in un momento in cui le tecnologie permettono di essere connessi sempre.

Se ne è parlato oggi, nell’incontro organizzato dal Consorzio del Prosecco Doc. A moderare e condurre l’incontro, Pier Bergonzi, vice direttore della Gazzetta dello Sport e curatore di Gazza Golosa.
Hanno partecipato, oltre al presidente del consorzio del Prosecco Doc Stefano Zanette e il direttore del consorzio Prosecco Doc Luca Giaci con Mario Emilio Cichetti, direttore del consorzio del Prosciutto di San Daniele, Tiziano Marson capo redattore de La Tribuna di Treviso, Sissi Baratella, curatore del blog di Luca Gardini Gardininotes.com e Alessandro Regoli di Wine news.


(Sissi Baratella, Luca Giavi, Tiziano Marson e Stefano Zanette)

Ad aprire i lavori il presidente Zanette: “Siamo una denominazione sotto i riflettori e meritiamo l’attenzione di tutti – ha detto – Operiamo con un certo senso di responsabilità per fare delle scelte che risultino sempre corrette per la tutela dei consumatori. Ma spesso l’informazione non ci sostiene e ribalta quella che è la verità. C’è bisogno di corretta informazione, che non sia solo a servizio dei lettori, ma che possa diventare il mezzo con cui si valorizzino i nostri territori”.
“Non sempre – ha aggiunto Cichetti – l’eccellenza italiana dell’agroalimentare e del mondo del vino viene accompagnata da un’eccellenza dell’informazione. Noi, per fare un esempio, siamo i migliori del mondo per la lotta alla contraffazione, siamo i più efficienti a scoprirlo e a punire chi fa frodi. Ma cosa succede nei media? Puntiamo sulla frode stessa, diciamo sempre “guardate che paese di cialtroni e truffatori siamo”, senza invece puntare sul fatto della frode stessa scoperta. Abbiamo insegnato agli altri come si mangia, eppure spesso veniamo dipinti come quelli che non ne capiscono niente”.
“Le regole sono sempre le stesse – ha detto Bergonzi – fondamentale la verifica delle informazioni e l’originalità nel proporre i temi. Nel nostro mestiere chi si sporca e consuma le scarpe e va dalla parte opposta vince sempre. On possiamo essere solo dei lettori di veline. Questa regola vale sempre, come nella carta stampata, così nel mondo digitale, dove basta una bufala ben scritta per farla diventare un caso nazionale”.
“Non esiste più la differenza tra giornale locale e giornale nazionale – dice Marson – Oggi un pezzo scritto dal nostro giornale sul Prosecco può arrivare fino ad Honk Kong con un semplice click. Se prima le aziende globali guardavano con meno attenzione alla stampa locale, oggi c’è un percorso diverso, abbiamo anche noi un’eco diversa. Questa cosa, però, ci responsabilizza ancora di più. Nel caso del Prosecco, è giusto continuare a fare informazione nel modo corretto, un modo che comprende anche critiche e osservazioni”.


(Sissi Baratella, Pier Bergonzi, Alessandro Regoli, Tiziano Marson, Mario Emilio Cichetti, Stefano Zanette e Luca Giavi)

Ma non sono solo i siti oggi a fare informazioni, Un ruolo importante ce l’hanno i blog: “Ma dipende chi ci sta dietro – dice Sissi Baratella che cura Gardininotes.com – Noi siamo online da meno di un anno e abbiamo fatto scelte controcorrente che però oggi stanno pagando. Tra queste l’idea di scrivere solo in inglese e poi di valutare i vini con un linguaggio veloce, immediato e molto breve. Luca Gardini, così, è diventato l’unico italiano presente su wine searcher, il motore di ricerca dei vini internazionali. Alle spalle, però, noi ci abbiamo messo tanta competenza e professionalità”.

G.V.