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La curiosità

Il vino fatto interamente dal popolo della rete, lo lancia una cantina di Washington

05 Agosto 2014
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Il vino fatto dagli enonauti. 

Con la vendemmia 2014 uscirà in bottiglia il primo Cabernet Sauvugnon interamente fatto dal popolo della rete. L'iniziativa la lancia Columbia Crest, una delle realtà vinicole più vivaci dello Stato di Washington, tra le Top 100 di Wine Spectator.

Attraverso Facebook, Twitter, Instagram, il sito dedicato al progetto, crowsourcedcabernet.com, e dell'azienda, i wine lover digitali possono seguire ogni momento vegetativo delle vigne e  h24 attraverso il proprio iphone, tablet o computer con l'ausilio di telecamere tra i filari in perenne ripresa, monitorare e prendere visione di tutti i dati sulle condizioni meteo, sullo stato della pianta. Con un click e con un voto possono esprimere il proprio parere e decidere sulle azioni da fare, dall'irrigazione, agli eventuali trattamenti, ai tempi di raccolta. In pratica per tutto il ciclo produttivo, il popolo della rete, veste i panni dell'agronomo. Il sistema è congegnato in modo da inviare allert sullo stato delle uve sul cellulare, via Facebook o Twitter. La community dovrà, inoltre, prendere decisioni anche durante il processo di vinificazione e pure sul blend finale, assistita dall'enologo della cantina Juan Munoz Oca. 

L'idea è venuta ai produttori alla luce del grado di preparazione raggiunto oramai dai proprio follower e dagli appassionati di vino in generale, con l'obiettivo di coinvolgerli in prima persona, facendoli sentire parte dell'azienda. Un modo anche per educare, ha spiegato Munoz Oca, per far toccare con mano, anche se virtualmente, ciò che sta dietro ad un vino. E' la prima volta che un progetto del genere viene lanciato con la partecipazione diretta del mondo social.