QUI MILANO
In occasione del Salone del mobile anche l’estro dello chef Davide Oldani, che ha presentato il suo nuovo libro sul gusto popolano
Cucina “pop”
Davide Oldani al Fuori Salone Zona Tortona: ed è successo. Siamo a Milano in occasione del tanto acclamato Salone del Mobile, dove l’ensamble di stili, linee, colori e idee di arredamento, si uniscono ad eventi di grande cucina italiana, come questo.
Oldani è testimonial della convention organizzata da Phliips per presentare, insieme ai suoi piatti raffinati e gustosi, anche il suo nuovo libro edito da Rizzoli dal titolo “POP, La nuova grande cucina italiana”.
Tanti gli intervenuti per assaggiare alcuni dei piatti che fanno parte del nuovo menu primavera: pane, pepe nero, Marsala e riso; gamberoni e pere all’aceto balsamico; spiedini di pollo e polpo; cipolla caramellata; profumo di tartufo bianco; salsa carbonara, pancetta e riso. Ricette di collocazione regionale e non, comprendendo piatti rielaborati e abbinati in ricette originali. La sua filosofia? Semplicità, versatilità e raffinatezza. È una persona antica e nuova, curiosa di sperimentare soluzioni nuove ma saldamente ancorato alla tradizione del gusto: ecco come si spiega la sua cucina “pop”, che sta per popolano più che per popolare. La sua è una cucina vicina alla gente, accessibile a tutti. Bandito, quindi, ogni elitarismo, ma a farla da padrone sono la cura con cui si scelgono gli ingredienti e una cucina destrutturata che parta dalla ricetta tradizionale. “Non amo il superfluo e l’effimero, ma sono a favore dell’essenzialità”, dice soddisfatto Oldani, mentre invita gli spettatori nella sua modesta trattoria D’O di Milano, “nei miei piatti non c’è nulla di decorativo e questo è un concetto su cui punto molto. Nel piatto deve stare solo quello che è necessario al palato e all’olfatto. Aggiungere qualcosa di non necessario è una sconfitta per il cuoco. Certo è importante come vengono presentati i piatti sulla carta usando solo la lingua italiana ed elencando in maniera più possibile completa e semplice ingredienti ed eventuali metodologie di preparazione”. Pop significa quindi: farsi capire fin dalla presentazione del piatto, mantenendo inalterato l’equilibrio dei contrasti e la capacità di giocare con essi in vista di un’armonia superiore. Come non ricordare la cipolla caramellata, la sua ricetta più famosa? Il dolce e il salato si uniscono, il caramello si fonde al grana. L’aggettivo che in passato è stato usato per definire artisti e musicisti come Andy Warhol e Michael Jackson, gente che con la propria arte riusciva a comunicare con un linguaggio comprensibile a tutti, ora viene senza alcuna riserva usato anche in cucina.
Rita Vecchio