L’AZIENDA
Novità in bianco dal fronte della cantina trapanese. Dopo il debutto della triade rossa al Vinitaly, la cantina trapanese annuncia l’uscita del Grillo e Catarratto in purezza, vendemmia 2009
Cosiè,
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Cosiè spiega le vele sulla rotta dei vini naturali. Dopo il debutto al Vinitaly con i tre nuovi rossi 2007 in purezza Syrah, Cabernet Sauvignon e Nero d’Avola, la cantina trapanese non si ferma e annuncia due nuove uscite: il Grillo e il Catarratto vendemmia 2009.
Da pochi giorni in bottiglia, si preannunciano grandi espressioni del vitigno e del terroir di origine, un piccolo fazzoletto incontaminato di soli due ettari e mezzo tra il lago Rubino e il parco di Montagna Grande. Pensati come vini naturali da agricoltura biologica, la loro etichetta non è altro che la tipicità del frutto. Lo spiega uno dei soci della cantina Michele Orlando (nella foto): “Non abbiamo voluto interferire con nessun intervento o taglio. Vogliamo puntare su vini naturali, di alta qualità, per questo stiamo riconvertendo i nostri vigneti in biologico”. E i due bianchi sono l’emblema di questo progetto. 5.000 bottiglie per tipologia frutto di una coltivazione che privilegia la bassa resa. “Sia il Grillo che il Catarratto sono coltivati ciascuno in un ettaro e poco più, proprio per ottenere il massimo della qualità dell’uva. Poi questa è una zona vocata, e per questo abbiamo voluto farli nascere nell’angolo di terra migliore, non solo dal punto di vista pedoclimatico ma anche in termini di salubrità ambientale. Infatti si trovano in una fascia protetta da divieti di edificazione, anche relativi a fabbricati rurali”. Attualmente sono 35 gli ettari coltivati in biologico su 120, ma come spiega il priduttore, nell’arco di due anni la conversione sarà completata. Non solo al biologico la Compagnia Enologica Siciliana guarda anche alla sostenibilità. “Stiamo avviando le procedure per utilizzare energia solare in cantina per sfruttarla in tutte le fasi di produzione. Il passo all’energia alternativa è un passo obbligato per chi vuole produrre qualità”, anticipa il produttore. Naturalità a 360° quella ricercata dai sei soci anche per esprimere il carattere siciliano dei loro vini, così come quello che contraddistingue la triade dei rossi presentati al Vinitaly. “Abbiamo presentato tre rossi in purezza del 2007 da uve Cabernet Sauvigno, Syrah e Nero d’Avola. Il nostro intento era quello di fare conoscere il vino siciliano classico, un vino che a chi lo degusta fa sentire tutta la sua sicilianità”.
Manuela Laiacona