L’ASSOCIAZIONE
Iniziativa culturale e gastronomica che lancia un nuovo modo di vivere il cibo. Tra i fondatori c’è Maria Randazzo: “La nostra filosofia è quella di diffondere un movimento attorno al cibo”
Tegami, non solo
tra i fornelli
E’ nata una nuova esperienza culinaria, e si chiama Tegami. Non è un’associazione, né un circolo, ma una dimensione di sapori, personaggi, racconti fuori dal tempo, o meglio lontana nel tempo, impregnata di quelle atmosfere edonistiche che ricordano le pagine di Wilde o Fitzgerald. Per scoprirla bisogna varcare la soglia della casa di Maria Randazzo, architetto/gastronoma/poetessa delle tradizioni, difficile darle una definizione, comunque una dei fondatori dell’associazione cultural-gastronomica.
Qui salotti e ambienti comunicanti tra di loro accompagnano l’ospite in un percorso di sensazioni cromatiche, che come tanti sipari si aprono sui piatti che entrano in scena trionfali. Per chi assiste a questo spettacolo non rimane che lo stupore. Perché da ricette dimenticate a pietanze di paesi distanti, la padrona di casa offre ogni volta, con scenografiche composizioni, i risultati di una ricerca senza limiti. Ecco spiegata Tegami: è un pretesto per fare incontrare chiunque sia pronto a lasciarsi trasportare da un diverso approccio al cibo.
L’appuntamento è ogni 15 giorni. E la casa di Maria è solo il punto di partenza, perché Tegami può realizzarsi in qualsiasi luogo, casa, anche oltre lo Stretto. “La magia di Tegami può ricrearsi ovunque. Possiamo andare a casa di chi voglia provare questa esperienza, basta che mettano a disposizione i fornelli e al resto ci pensiamo noi – spiega la Randazzo –. La nostra filosofia è quella di diffondere un movimento attorno al cibo, una condivisione che esuli dai canonici momenti di fruizione del cibo, come possono esserlo quelli offerti dai ristoranti o dai ricevimenti. Non ci sono invitati, chi vuole può partecipare, unirsi a noi. Per questo abbiamo scelto come nostro slogan ‘Cucinare in luoghi comuni’”. Così nel mondo di Tegami ritroviamo professioni, curiosi, romantici, di culture diverse. Ma le specialità di Tegami sono l’estro e lo studio che Maria Randazzo mette in ogni sua pietanza, condita non solo dagli ingredienti della tradizione ma anche dalla letteratura e dalla musica. Per cui non è usuale che una gelatina di limone dal sapore di altri tempi venga introdotta dalle parole di Vincenzo Consolo, lette dalla stessa Maria ai suoi ospiti.
Ma qualsiasi descrizione di una cena di Tegami rimane superflua, per capirla bisogna viverla. Basta chiamare Maria che con il suo entusiasmo vi accoglierà a braccia aperte e cedere alle sue opere d’arte. Non è però la sola protagonista di questa associazione, i suoi compagni di avventura vivono anche in altre regioni d’Italia, appassionati del gusto, come lei professionisti che ogni tanto indossano le vesti di ciceroni di un cibo diverso. Per conoscerli e per sapere un po’ di più di questa realtà oltre ogni confine gastronomico basta andare su http://associazionetegami.blogspot.com .
Manuela Laiacona