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In Italia siamo sotto i 40 litri pro capite annui. Lo rivela un dato Fedagri. «È ora di puntare sull’export»
Consumo di vino, calo costante
In Italia il bicchiere di vino perde appeal: infatti il consumo di vino è sceso sotto la soglia dei 20 milioni di ettolitri, con un consumo pro-capite che si attesta per la prima volta sotto la soglia dei 40 litri (il calo dalla fine degli anni ’80 ad oggi supera complessivamente il 30%).
Lo rileva Fedagri, nel contrapporre l’aumento di domanda che si sta verificando invece in Russia, Cina e Usa. Adriano Orsi, presidente del settore vitivinicolo di Fedagri, sottolinea nel suo intervento all’assemblea cooperative vitivinicole a Cellino S.Marco in provincia di Brindisi come «esportare a questo punto sembrerebbe un obbligo». Dal 1999 al 2008 il valore dell’export di vino italiano è passato da 2,4 a 3,6 miliardi di euro, con un incremento record del 50%. «La crisi economica – spiega Orsi – ha ridimensionato questo trend impetuoso, riportando nel 2009 il valore dell’export sotto i 3,5 miliardi (con un calo del -2,2% rispetto al 2008), ma i dati sulle esportazioni nei primi sette mesi del 2010 mostrano una ripresa delle vendite oltre frontiera, con una crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente». A sorpresa, sono le regioni del Sud Italia ad aver fatto registrare il maggiore incremento della quota export (+9,8% contro una media nazionale pari all’8,1%). Le variazioni più significative sono state quella della Puglia (+22,1%), Campania (+25,1) e Basilicata (+24,4%). La crescita a due cifre di tali regioni – conclude Fedagri – è strettamente correlata agli investimenti in promozione: lo dimostra il caso della Puglia, che ha investito un milione di euro in promozione, registrando un notevole incremento delle esportazioni verso i paesi extra-Ue (+44%).