Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 135 del 15/10/2009

L’EVENTO/2 La vendemmia? Un night party

15 Ottobre 2009
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L’EVENTO/2

Il 18 ottobre spettacolo nell’azienda Don Saro a Linguaglossa con la raccolta dell’uva in notturna. Musiche e balli folk alle pendici dell’Etna

La vendemmia?
Un night party

Si prevede l’arrivo di tanti wine-lovers il prossimo 18 ottobre nell’azienda Don Saro, a Linguaglossa. Sita proprio alle pendici dell´Etna, incastonata tra paesaggi incontaminati dove la vegetazione rigogliosa quasi si intreccia alle vaste distese di colate laviche ormai spente, l’azienda regalerà agli amanti del vino la possibilità di un viaggio nel passato proprio la notte della prossima domenica.

Tra musiche e balli folk, si ripeteranno i gesti attenti della raccolta delle uve, che una volta tagliate saranno trasportate in groppa agli asini fino al palmento dove verranno pigiate in modo tradizionale, con i piedi, e quindi torchiate. Un vero e proprio spettacolo dove di sfondo il caldo colore dell’Etna regalerà uno scenario mozzafiato che renderà la serata ancora più magica.
Nel corso della vendemmia di notte si raccoglierà Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, le uve dalle quali si ottiene l’Etna Rosso, uno dei vini di punta dell’azienda Don Saro, da diversi anni curata da Rosario Puglia, un vero e proprio appassionato produttore di vini Doc, che ha deciso di riprendere l´attività dell´azienda, mettendo a frutto l´esperienza maturata dai suoi avi, e di unirla alle nuove tendenze produttive dando così vita a vini dal gusto pregiato.
 ”L’azienda esiste sul territorio dal 2001 – racconta Rosario Puglia – e gli ettari coltivati ad oggi sono quarantatrè. Nei nostri vigneti vengono coltivati vitigni autoctoni e cioè Nerello Mascalase e Nerello Cappuccio per i Rossi e Carricante, Minnella ed Inzolia per i Bianchi. Abbiamo una cantina tecnologicamente molto avanzata, sita proprio al centro di uno dei vigneti. Si è deciso di optare per la vendemmia di notte in quanto più spettacolare e rievocativa delle vecchie tradizioni comprese le tecnologie di lavorazione: un vero tuffo nel passato”.
Ma Rosario, oltre ad esser grato a quanto i suoi avi gli hanno tramandato, è convinto che bisogna produrre secondo i più moderni sistemi di vinificazione perché, così come lo stesso dice, solo così è possibile ottenere “un prodotto sempre più internazionale e molto corretto nella struttura”.  Insomma uno sguardo al passato, ma tutto l’impegno per il prossimo futuro a cui l’azienda guarda con molto ottimismo. “Siamo molto fiduciosi – aggiunge Puglia – e ciò perché i nostri vini sono riusciti a penetrare bene nei mercati sia italiani che esteri”.

G.B.