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Vino della settimana

Il vino della settimana: Amarasco 2013 di Principe Pallavicini

25 Aprile 2015
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Cesanese in purezza Igt Lazio.

 
Oggi scriveremo dell’Azienda di una delle famiglie nobili più storiche d’Italia, quella dei Pallavicini. O meglio di una delle famiglie Pallavicini, precisamente quella più importante, che regnò tra Parma, Piacenza e Cremona, un cui ramo si trasferì a Genova e successivamente un altro arrivò a Roma. Una scia di palazzi, un intreccio di famiglie nobili apparentate, Papi, Cardinali, un Sindaco di Roma, un turbinio di artisti di fama, per esempio un certo Rubens, e feudi, feudi a non finire. Non possiamo condensarne la storia altrimenti non basterebbe l’intero giornale e saltiamo direttamente ai nostri giorni. 


Vi troviamo la Società Terre dei Pallavicini, una holding che è proprietaria di varie tenute: quella di Colonna dove c’è il cuore dei vigneti, 65 ettari nel Frascati; la Tenuta di Cerveteri di 544 ettari dove prevalgono cereali e foraggi; i 13 ettari di vivaio della Tenuta di Pistoia; la Tenuta di Fondi con 40 ettari per la maggior parte a vivaio di palme. Oltre ad alcune ville non poteva mancare una tenuta con castello a Baillou nella regione francese del Loir et Cher. Nel totale i vigneti ammontano a 80 ettari suddivisi per la maggior parte tra Roma, Colonna e Cerveteri. Amministra questa bella proprietà la principessa Maria Camilla Pallavicini collaborata dai figli Sigieri e Moroello Diaz della Vittoria.

 
Le cantine sono due, una a Roma dove avviene la vinificazione nonché l'affinamento in legno di alcuni vini in grotte scavate nella roccia, l'altra a Colonna, al km 25,500 della Casilina in un edificio del '500 chiamato Osteria della Colonna proprio per il suo uso antico. Si ricavano 600.000 bottiglie che in maggioranza vanno all'estero. L’agronomo è Mauro De Angelis, l’enologo Carlo Roveda con la consulenza di Carlo Ferrini.

L'Amarasco che degustiamo è fatto di Cesanese, un vitigno tipico del Lazio, diffuso nei Castelli Romani, che si presenta in varie Denominazioni tra cui l’IGT Lazio che chiaramente comprende tutta la regione e prevede l'uso di tanti vitigni dall’Aleatico al Vermentino, alfabeticamente. L’Amarasco è ricavato dai grappoli scelti dei 5 ettari del vitigno in terreni vulcanici dei Castelli a quote medie di 350 m vendemmiati ai primi di novembre quando gli acini sono appassiti per 20 giorni. La fermentazione con 12 giorni di macerazione avviene con lieviti autoctoni, temperatura di 26°, malolattica in acciaio, poi affinamento in tonneaux di rovere francese per 1 anno e in bottiglia per 6 mesi.

 
Nel calice il colore è rosso rubino brillante nelle trasparenze. Al naso nonostante la sua giovinezza un bel pò d’aria gli fa bene e allora escono frutti rossi, prugna, cioccolato, tabacco, pepe, noce moscata, poco poco fieno secco. Non di enorme intensità ma franco, interessante e fine. In bocca si apre una ventata inaspettata di freschezza, buoni e vivaci i tannini, ottima la corposità, piacevolissimo e morbido il gusto dell’uva che permane lungo.

 
Abbiniamolo a dei bucatini all’amatriciana, costolette di agnello a scottadito, un pecorino non necessariamente romano. E se vi fa piacere è sorprendentemente adatto al pesce all’acqua pazza o al cartoccio con pomodorini. Sono 30.000 bottiglie al prezzo in enoteca di 18 euro.

Principe Pallavicini

via Roma 121

00030 Colonna (Rm)

tel. 06 9438816

info@terredeipallavicini.com

www.principepallavicini.com

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino