di Federico Latteri
La Cantina di Calasetta nasce nel 1932 per iniziativa di tredici viticoltori del luogo. Negli anni '50 viene costruito un moderno stabilimento produttivo con due grandi torri dove trovano spazio disposte su più piani le vasche in cemento.
Queste ultime sono ancora oggi utilizzate in una delle due strutture, mentre l’altra torre è stata trasformata in barricaia. Attualmente la cantina ha circa duecento soci. Ci troviamo sull’isola di Sant’Antioco, nell’estremo sud ovest della Sardegna, nel territorio della Doc Carignano del Sulcis. Il centro abitato di Calasetta si trova nella parte settentrionale dell’isola. Il suo nome deriva probabilmente dalla contrazione di Cal’e Seda cioè Cala della Seta, appellativo dovuto all’abbondanza nei fondali marini circostanti di un mollusco bivalve molto grande, la Pinna nobilis, che produce dei filamenti bianchi, una sorta di seta che un tempo veniva utilizzata per realizzare il bisso, un tessuto molto pregiato. La cantina gestisce 200 ettari di vigneti situati per la maggior parte sull’isola con alcuni appezzamenti nel basso Sulcis. La varietà coltivata è quasi esclusivamente il Carignano. Sant’Antioco presenta terreni per lo più sabbiosi che consentono lo sviluppo della vite a piede franco senza ricorrere all’uso del portainnesto americano. Ciò, unito alle condizioni climatiche, sole e vento in particolare, consente di ottenere vini con caratteristiche uniche. Potremmo parlare quasi di una sottozona all’interno della denominazione.
(Il vigneto di Carignano)
Le vigne, coltivate ad alberello, hanno un’età media di 50 anni, ma si possono trovare piante molto più vecchie, alcune delle quali raggiungono addirittura i 200 anni. Per quanto riguarda la parte enologica c’è la consulenza di Dino Dini, allievo di Giacomo Tachis e il prezioso lavoro dell’enologo interno Fabio Vitillo. La mission aziendale è produrre vini di qualità esaltando l’originalità del territorio e dei suoi vitigni tipici. La gamma delle etichette comprende un bianco da uve Vermentino, un Moscato dolce, un rosato e quattro rossi, tutti ottenuti da uve Carignano: il Maccòri in cui sono presenti le uve provenienti dal basso Sulcis e che è destinato prevalentemente alla grande distribuzione, il Piede Franco, il Tupei e l’Aina.
(Le due torri storiche della cantina)
Durante una nostra recente visita alla cantina abbiamo particolarmente apprezzato il Carignano del Sulcis Doc Piede Franco 2015, un vino territoriale, ben fatto e ricco di personalità. La vinificazione prevede una macerazione di 12 giorni a 28 gradi. Viene affinato in cemento per 6 mesi e per altri 6 in bottiglia.
Offre un colore rosso rubino di buona intensità con unghia porpora. All’olfatto è variegato con profumi di frutta rossa matura e netti sentori di macchia mediterranea, accompagnati da una nota salmastra iodata. Segue un sorso fresco, equilibrato, sapido, provvisto di buona corrispondenza con l’olfatto e ottima bevibilità. Ben estratti e mai spigolosi i tannini e lungo il finale nel quale tornano la frutta e le componenti mediterranee.
Crescerà ancora per qualche anno. Si abbina bene ai piatti a base di carne, in particolare agnello e maiale, a vari tipi di formaggi e salumi, ma anche a primi particolarmente ricchi. La freschezza, la sapidità e la ricchezza aromatica lo rendono adatto all’accostamento alle preparazioni piccanti. Si trova in enoteca al prezzo di 11 euro.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cantina di Calasetta
Via Roma, 134
Calasetta (Ci)
+39 0781 88413
info@cantinadicalasetta.it
www.cantinadicalasetta.it
Federico Latteri