Appellation Saint-Emilion Grand Cru Controlée. Merlot 75%, Cabernet Franc 20%, Cabernet Sauvignon 5%.
E venne l’ora della Francia, la nazione patria della moderna enologia, quella che ha saputo fare del vino una fonte di grande ricchezza economica, storica e culturale. Siamo nel Bordolese, una delle più vaste e famose zone viticole, in particolare siamo nel Libournais, nella denominazione o meglio Appellation Saint-Emilion Grand Cru. Qui è necessario aprire una piccola parentesi per cercare di capire qualcosa nel mare magnum delle classificazioni e denominazioni della regione. Ebbene questa Appellation è differente dalla classificazione più famosa di Saint-Emilion Grand Cru Classé che deriva da quella nata nel 1959, differente dalle altre appellation: Saint-Emilion, Lussac Saint-Emilion, Puisseguin Saint-Emilion, Montagne Saint-Emilion, Saint Georges Saint-Emilion. Siamo in una zona tanto importante e così ben mantenuta da essere Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Se non l’aveste ancora capito Saint-Emilion è un piccolo affascinante paese di origine medievale con le case e le strade in pietra e dove il 90% di tutti i negozi vendono vino e oggetti legati al vino.
A nord e non lontano dall’abitato insistono i 3 ettari di Chateau Côtes de Rol, un vigneto di oltre 40 anni delle varietà sopra dette in terreni sabbiosi su uno strato argillo-calcareo, dal 1995 di proprietà della maison Robert Giraud. Siamo accanto alle poco note cantine di Chateau Cheval Blanc e Chateau Figeac. La famiglia Giraud scappò dalla Vandea ai tempi della rivoluzione francese, si stabilì nel Bordolese e nel 1850 a Peyreau acquistò i primi 5 ettari. Da lì cominciò una lunga avventura, tra fillossera e guerre mondiali, duro lavoro e visione imprenditoriale e Raul che nel 1945 comprò i 65 ha di Chateau Timberlay, che esiste dal 1366, a Saint-André-de-Cubzac a pochi km a nord-est di Bordeaux nella terra del Bordeaux Supérieur.
Da questa data inizia una continua crescita della Maison che col figlio Robert nel 1953 assume la denominazione attuale diventando una Maison de Négoce, cioè un’impresa che coltiva i propri vigneti, fa i vini e si occupa anche delle produzioni di altri vignerons assistendoli dalla coltivazione alla commercializzazione esclusiva. Quella dei Négociant en vin è un’attività molto diffusa nel Bordolese e per conoscerla meglio vi rimandiamo QUI.
Oggi Robert Giraud è nelle mani dei figli Philippe, presidente, e Florence, direttrice; possiede 175 ha suddivisi in 5 Chateaux, una cantina centrale a Saint-André-de-Cubzac capace di stoccare 6 milioni di bottiglie e 3.000 barriques, mercato esteso al mondo, tanti vini, praticamente in tutte le appellation bordolesi, di molti piccoli proprietari che si affidano all’esperienza, alla capacità e alla passione della Maison con una gamma che parte dal vin de table, ma sempre votata alla qualità e al legame col proprio territorio.
Recensiamo il millesimo 2009 di Chateau Côtes de Rol. Dei vitigni abbiamo detto, allevati a guyot semplice, vendemmia a mano, fermentazione in acciaio, affinamento in barriques nuove per un terzo e oltre un anno in bottiglia. Se ne fanno meno di 20.000.
Nel calice il colore è rosso rubino intenso tendente al granato con bordi violacei. Al naso ecco un vino che potreste anche apprezzare a calice fermo tanto intensi e ben netti sono i profumi che emana: amarena, piccoli frutti di bosco, lampone, cioccolato, tanto pepe, una nota di cuoio e di pietra focaia. Ossigenandolo si aggiungono note vegetali di erba, di fieno ed aumenta il cioccolato; da elegantissimo, très élégant, diventa très complexe. Continuando a roteare il calice svanisce l’erbaceo e ritorna la profondità elegante, intensa. In bocca nonostante soli 13° è potente, profondo, morbido, dal corpo intenso, dai tannini setosi che fanno a gara con i sentori nasali che ben si avvertono. Un’equilibrata acidità che completa un palato armonioso e alla fine un retrogusto di grande piacevolezza, eterno, che quasi non vuole abbandonarvi. Un Merlot che, anche se arricchito, fa comprendere come la Francia sia la vera patria di questo grande vitigno.
Abbinamenti. Dalle carni rosse, dalla selvaggina per quei fortunati che la possono gustare, ai formaggi mediamente stagionati, un range abbastanza ampio che ci ha permesso di apprezzarlo anche con lo sfincione rustico ricco di caciocavallo, con la fesa di tacchino, con un riso al pomodoro e ricotta salata.
Purtroppo non ancora distribuito in Italia si può acquistare sul web o direttamente dal produttore che sarà felice di spedirvelo. Circa 20 euro.
Château Côtes de Rol |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |