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Vino della settimana

Vino della settimana: Mandragola DOC Vittoria di Paolo Calì

12 Gennaio 2013
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Frappato in purezza.

Vittoria in provincia di Ragusa è principalmente famosa per la produzione orticola. Un paesaggio devastato dalla visione delle serre in plastica, necessarie per produrre primizie, dove per fortuna i vigneti ripristinano un tanto di naturalità. Siamo in un territorio dove insiste l'unica DOCG siciliana, il Cerasuolo di Vittoria, che territorialmente si sovrappone alla DOC Vittoria. Quest'ultima comprende tre tipologie di rosso: Nero d'Avola, Frappato e Rosso e come bianco l'Insolia. Pertanto i viticoltori possono sbizzarrirsi a fare vini da tavola, IGP, DOC e DOCG e da quest'anno potranno anche intraprendere la DOC Sicilia. Una bella semplificazione.
 
Il Frappato è un vitigno antico risalente al XVIII secolo tipico delle province di Ragusa e Siracusa, ma, cosa che pochi sanno, è maggiormente coltivato nella provincia di Trapani, anche se ancora per poco. I vini che se ne ricavano non sono ricchi di polifenoli e addirittura scarsi di antociani per cui il colore tende al rosso ciliegia, ma  sono di buona acidità e gradevole beva per cui quasi tutte le aziende che lo coltivano hanno ormai almeno una etichetta in purezza.

Paolo Calì è farmacista per necessità ma contadino per vocazione. Dell'antica azienda di famiglia nel 2000 eredita 15 ettari ormai abbandonati da tempo e con caseggiati quasi cadenti. Si rimbocca subito le maniche e già nel 2001 pianta i vigneti, comincia a ripristinare i fabbricati e a realizzare una piccola cantina. E' di quelli che il suo territorio ce l'ha veramente nel sangue, non cede alla lusinga degli internazionali per cui sceglie due soli vitigni, i più rappresentativi della zona, gli autoctoni locali per eccellenza: Nero d'Avola e Frappato. Il terreno è formato da  sabbie, dune marine preistoriche in cui il piede affonda camminando, per cui si è reso necessario realizzare un impianto di irrigazione. Visto che il suo lavoro lo tiene quotidianamente a contatto con la chimica e coi farmaci, decide che almeno in campagna se ne terrà lontano per cui applica un'agricoltura rispettosa della pianta e dell'ambiente; da tempo è in regime integrato e dalla corrente annata inizierà una rigorosa coltura biologica che sarà certificata in etichetta a partire dal 2014.
 
Produce 100.000 bottiglie, la maggior parte destinata all'estero con sole 4 etichette: tre rossi e un rosato. Degustiamo il Mandragola che come detto è un DOC Vittoria Frappato in purezza. Calì applica veramente il concetto di fare vini che siano espressione del territorio, vini che rispettino e manifestino quello che la terra e il clima siano capaci di offrire. Quindi tutti i suoi vini non fanno legno, non devono prendere i sentori che le botti riescono a dare. Una scelta coraggiosa specialmente in un periodo in cui le barriques vanno ancora per la maggiore. Si serve della professionalità di Daniele Gilberti con la consulenza del prof. Donato Lanati.
Vendemmia a fine settembre in contrada Salmè. una macerazione di 10 giorni, poi un affinamento di almeno 8 mesi in acciaio seguiti da 4 in bottiglia.

Il colore è tipico del frappato: rosso tra il porpora e il rubino. All'olfatto è leggermente chiuso ma si apre alle prime rotazioni, ne vien fuori un'assoluta franchezza, buona intensità, sentori di confettura di ciliege, fragola, prugne, menta, una grattatina di noce moscata e non manca qualche ago di pino, elegante e di bella complessità. Al gusto si notano i tannini morbidi e l'acidità equilibrati, un corpo non strepitoso; retro gusto un tantino amaro  e complesso dove si risentono le note olfattive. Un vino che fa dimenticare di non essere passato in legno, armonioso, di grande beva.
 
Da abbinare con pasta e pomodorini di Pachino, con carni alla griglia, con un formaggio ragusano giovane. Ne sono imbottigliate 12.000 esemplari con prezzo allo scaffale di 12 euro

Az. Agr. Paolo Calì
Contrada Salmè
S.P. Vittoria-Pedalino km 2
97019 Vittoria (Rg)
tel. 0932 510082
cell. 333 7276215
www.vinicali.it

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di Giovanni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino