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Il prodotto

Mercati esteri e cultura gastronomica le scommesse di Mangiatorella che si prepara per l’Expo

24 Giugno 2014
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Pietro Federico, Ad Mangiatorella

Nasce nel cuore della Calabria e vanta più di duecento anni di storia.

E’ un’acqua minerale naturale – batteriologicamente pura – che sgorga da una sorgente profonda (a 1200m di altitudine) in un ambiente immerso in un bosco incontaminato e intatto. Si narra che agli inizi del Novecento un generale garibaldino calabrese, Achille Fazzari, ebbe la felice intuizione di commercializzare la preziosa acqua, riuscendo così a far conoscere le sue proprietà ad illustri personaggi sparsi per il mondo. Da quel momento l’acqua Mangiatorella è sempre in prima linea quando si parla di eccellenze. “Per questo motivo” spiega Pietro Federico, Amministratore Delegato del Gruppo Mangiatorella, “abbiamo scelto di sponsorizzare iniziative come quella di Sicilia in Pizza, perché siamo vicini a tutti i progetti che celebrano le eccellenze alimentari. C’è poi un’asse ideale Sicilia-Calabria, regioni che è bello vedere unite e consapevoli dell’alto valore aggiunto dei propri territori”.

A Belpasso – nel cuore dell’Etna – è nato il primo stabilimento di imbottigliamento di acqua minerale interamente alimentato dal sole.

Quanto è importante per la vostra azienda il tema della sostenibilità ambientale? 
“La nostra azienda opera nel campo delle acque minerali. E’ dunque un prodotto assolutamente naturale. Già dal 2006, molto prima degli esperti di marketing, abbiamo compreso l’importanza di questa tematica per la corretta comunicazione del nostro prodotto che è scelto proprio per la sua sicurezza alimentare. Il tema della sostenibilità si allinea quindi perfettamente alla nostra politica aziendale. Il sito di Belpasso, Fonti dell’Etna, è il primo impianto fotovoltaico in Europa a disposizione di una impresa di acqua minerale e consente di ridurre l’emissione di CO2 di trecentodiciotto tonnellate”.

Un’acqua minerale microbiologicamente pura, dunque, che rispetta l’ambiente e con un cuore antico che non dimentica la memoria del suo passato.
“Quest’anno festeggiamo i centodieci anni della scoperta scientifica delle qualità della Mangiatorella e lo dedichiamo a tutti i nostri consumatori. L’acqua oligominerale naturale nasce in Europa, soprattutto in Francia e in Italia, dove i primi centri termali hanno valorizzato le sorgenti locali. La sua storia, la sua origine, il suo territorio isolato, immerso in un parco naturale rendono unica la nostra acqua proprio per le sue caratteristiche peculiari, come i sali minerali nobili, che la rendono rara tra le acque oligo minerali ossia le acque a basso contenuto salino”.

Quale è il vostro consumatore ideale?
“Nel mondo delle acque minerali tracciare il profilo del consumatore tipo è un azzardo perché è un mercato di grande consumo. Noi ci rivolgiamo a tutti e a tutte le fasce di età. Certamente c’è poi un consumatore affezionato che conosce il prodotto che sceglie o che decide di continuare ad acquistare il nostro prodotto dopo averlo provato”.

Ritiene che l’acqua minerale con l’arrivo dell’euro sia diventata più cara?
”Direi di no se guardiamo le dinamiche dei prezzi degli altri prodotti del paniere alimentare dal 2002 in poi. Con l’euro l’adeguamento dei prezzi è arrivata al livello minimo. Il costo dell’acqua oligominerale in Italia in realtà è il più basso d’Europa, se lo paragoniamo a Paesi come la Francia o l’Inghilterra. Acqua di qualità e una corretta alimentazione rappresentano le parole chiave del prossimo futuro”.

In questo contesto quali sono i progetti che verranno realizzati dal Gruppo Mangiatorella?
 I progetti per il futuro sono legati essenzialmente alla cultura agroalimentare che porta avanti l’eccellenza e che rappresenta il nostro vero petrolio. Il tema del prossimo Expo è quello di Nutrire il Pianeta, un tema che sposiamo totalmente. Speriamo che l’Expo possa far da volano anche per noi, per riuscire a competere con gli altri brand a livello internazionale e per poter diffondere la nostra acqua non soltanto nel Meridione d’Italia, ma anche nel nord Italia e all’estero. In quei Paesi dove il made in Italy è conosciuto ed apprezzato come negli Stati Uniti, in Russia, nei Paesi Arabi. E ancora in Australia, in Giappone e in Cina. Lavoreremo, dunque, in questa direzione”.

Rosa Russo