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La manifestazione

Valorizzazione degli oli monovarietali, il progetto dell’Assam

31 Luglio 2013
olio olio

Dieci anni fa nasceva nelle Marche la Rassegna Nazionale degli oli monovarietali, fortemente voluta dall’Assam (Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche) per valorizzare l’identità del patrimonio olivicolo italiano ed i caratteri peculiari delle varietà autoctone tramite gli oli monovarietali (gli oli ottenuti da olive 100% di un'unica varietà autoctona italiana).

 In questi anni la Rassegna ha descritto le caratteristiche organolettiche e nutrizionali di oltre 130 varietà censite e inserite nel catalogo nazionale degli oli monovarietali mentre i promotori dell’evento (Assam, Cra-Oli sede di Spoleto, Gruppo editoriale 24Ore) non hanno mai smesso di ribadire che gli oli monovarietali  rappresentano l’identità “verace” dell’olio extravergine di oliva italiano. Secondo Barbara Alfei, esperta dell’Assam, Assaggiatore e Capo Panel della regione Marche essi costituiscono la sorgente a cui attingere la diversificazione organolettica e percettiva del nostro patrimonio varietale.  “Il bilancio degli ultimi dieci anni – ci dice – sicuramente è molto positivo perché nell’edizione del decennale sono state presentate 411 campioni selezionati, 116 varietà diverse provenienti da 18 regioni. Un vero e proprio record rispetto alle stagioni passate. Tutti rigorosamente monovarietali cioè ottenuti da olive 100% di un’unica varietà autoctona. Hanno partecipato tutte le regioni italiane ad eccezione del Piemonte e della Val d’Aosta che non sono propriamente delle regioni olivicole. La presenza di campioni provenienti dalla Croazia, dalla Slovenia, Grecia e perfino il Giappone ha dimostrato l’importanza crescente di questa manifestazione.

La mission è la valorizzazione dell'identità territoriale della varietà autoctona. ” Ogni varietà regionale ha i suoi parametri, le sue peculiarità che possono dipendere ad esempio dall’odore, dal sapore, dalla composizione acidica e fenolica – spiega l'Alfei -. Alcune caratteristiche possono essere positive, altre meno ma sono comunque valide se considerate nel loro specifico ambiente di coltivazione. Ed è lì che vanno promosse e valorizzate. Il consumatore certamente percepisce maggiormente gli aspetti dell’olio legati alla salute e le peculiarità a livello organolettico. Il nostro consumatore tipo è spesso un consumatore giovane che ha una cultura sull’olio perché magari ha partecipato a qualche corso. Gli chef sono quelli che lo usano di più perché hanno avuto modo di conoscerlo in modo approfondito”. Nel 2004 la Rassegna era partita con 81 campioni (oltre 2000 quelli invece analizzati in questi anni) e poche regioni italiane partecipanti. 

Alla Rassegna è anche collegato il Campionato di potatura dell’Olivo. Questi due eventi rappresentano, oggi, un momento importante per promuovere l’olivicoltura nazionale ed un confronto serio tra produttori. Non vuole essere un concorso per valutare l'olio più buono, obiettivo che la differenzia dagli altri concorsi nazionali e internazionali. “L’aspetto importante per noi è la conoscenza del prodotto e la sua valutazione. E’ difficile dire se una Nocellara del Belice sia migliore di una Ascolana Tenera. Per questo motivo non può esserci un olio migliore dell’altro. Esiste semmai nell’ambito di ciascuna categoria un premio di eccellenza che vuole essere soprattutto un riconoscimento per il produttore che ha prodotto un olio valutato otto e mezzo o nove che rappresenta il punteggio massimo. Gli oli che noi valutiamo non sono confrontabili, quindi, se non con il gusto del singolo consumatore e il suo desiderio di utilizzarlo in abbinamento ad un piatto in particolare. In futuro punteremo sempre di più sul paradigma che vede l’accoppiata olio del territorio e piatto tipico del territorio. Un binomio che, ritengo, sarà vincente”.

Adesso lavori in corso per la prossima rassegna a settembre per coinvolgere buyer del mercati esteri. “La Rassegna ha un carattere prettamente scientifico e poco rivolta alla commercializzazione del prodotto. – conclude Alfei -Ma il mercato degli oli monovarietali esiste e nei suoi confronti c’è grande interesse. Da questo anno l’Assam ha inoltre predisposto un portale interattivo (www.vetrinaolimonovarietali.it) nel quale le aziende possono presentare i loro prodotti sottoposti alla rigida selezione e allo studio da parte del Panel regionale Assam Marche. In questo modo verrà facilitata la comunicazione con i consumatori”. 

Lo scorso anno è nata l’Associazione nazionale oli monovarietali, ed opera in sinergia con la Rassegna. Lo scopo è quello di promuovere un progetto di certificazione degli oli monovarietali con la creazione di un marchio riconoscibile che garantirà il consumatore sulla qualità del prodotto agroalimentare, sulla definizione degli standard di qualità dove verranno identificate le caratteristiche del prodotto, il disciplinare di produzione e la tracciabilità.  In questo modo al consumatore saranno fornite tutte le notizie utili su quello che è il prodotto finale. Assam assumerà il compito di certificatore come Autorità pubblica di controllo. 

Rosa Russo


www.olimonovarietali.it