Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La manifestazione

Vignaioli di Langa e Piemonte 2012

20 Novembre 2012
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Ecco il resoconto della dell'evento degustazione dedicato al territorio delle Langhe e del Piemonte rappresentato da una cerchia di vignaioli chiamati a raccolta da Tiziana Gallo. A fare il report Massimiliano Montes di gustodivino.it

Seconda edizione per la kermesse organizzata da Tiziana Gallo.

Già passata alle cronache per i successi di Vini Naturali a Roma, Tiziana inserisce il moltiplicatore con l'evento dedicato ai Vignaioli di Langa e Piemonte, a soli due mesi da quello dedicato ai Vignaioli dell'Etna.
L'elenco dei partecipanti è di tutto rispetto. L'idea di proporre solo i vignaioli provenienti da una regione consente di avere un quadro d'insieme più preciso di quello che ci si può formare durante una degustazione generalista, dove inevitabilmente si mescolano aromi e sapori di diversi areali. Il difetto, se proprio lo si vuol cercare, è quello di abdicare a un'idea chiara e netta di vino prodotto con metodi naturali, ovvero col minimo intervento in vigna e in cantina, per consentire un affiancamento tra produttori convenzionali e naturali.


Un momento della degustazione

Questa non vuole essere un'idea discriminatoria, credo però che artigiani che rischiano di perdere il raccolto per non aver voluto effettuare trattamenti chimici in vigna, o faticano molto di più in cantina per il rifiuto di scorciatoie enotecniche, debbano essere in qualche modo gratificati rispetto a chi ha la sicurezza, e il risparmio, di una coltura e una vinificazione convenzionale.
Il rischio è quello di fare cadere in tentazione qualche produttore naturale che non si sente valorizzato nella giusta misura.

Detto questo la qualità delle degustazioni è stata medio-alta. Ci è mancato l'eccellente Barolo di Beppe Rinaldi, tutto venduto, ma ci  siamo consolati con Dolcetto, Freisa e Barbera.


Giacomo Fenocchio

Suscitano interesse le lunghe macerazioni di Giacomo Fenocchio, da quaranta a novanta giorni di contatto con le bucce, e fanno crollare alcuni miti enologici: si sente spesso dire, soprattutto da parte dei cosiddetti professionisti, degustatori e enologi, che macerazioni superiori a 12 giorni estraggono i tannini amari dai vinaccioli e dai mitocondri. Ebbene i vini di Fenocchio tutto sono fuorché amari, anzi sembrano setosi e raffinati come un nebbiolo evoluto. La fine del mito dei tannini amari.

Strappa un sorriso la Croatina de La Colombera, saporita e croccante, in controtendenza rispetto all'austerità dei rossi di Langa.
Una grande sorpresa ce l'ha regalata Christoph Künzli dell'Azienda Agricola Le Piane, con una bottiglia di Campo delle Piane 1985 prodotta dal precedente proprietario: “Questo è il vino che ha ispirato il mio lavoro”, ci dice con un sorriso sornione.


Christoph Künzli

E in effetti il calice ci dona inaspettate emozioni. Una velatura ossidata di Sherry e confettura di cilegie al naso non consente di capire subito con chi abbiamo a che fare. La sorpresa arriva al primo sorso: una retrolfazione imperiosa, ma precisa e pulita, inonda la nostra immagine gustolfattiva di profumi di erbe mediterranee, rosmarino, timo, salvia, insieme a sentori di pomodori secchi. L'acidità è decisa e tagliente e i tannini ancora lievemente astringenti. Il secondo sorso lascia irrompere chiari aromi di arancia rossa, la sanguinella, insieme a lampone ed altri piccoli frutti rossi, che ti accompagnano verso un lungo finale insieme a ritorni speziati e balsamici. Un vino del 1985: non puoi che sorridere soddisfatto.


Alessandro Bulzoni

E tra una chiacchierata con Alessandro Bulzoni, che, smesse le vesti dell'enotecaio, propone il suo Olio di Torre in Sabina, e una rivalutazione dei campioni degustati, ce ne torniamo resta in spalla, ringraziando Tiziana per il bel pomeriggio trascorso. 

C.d.G.